L’ USB, unitamente alle organizzazioni sindacali Slaicobas, ORSA, Cib-Unicobas, Snater, SICobas e USI si sono riunite a ROMA il giorno 24 agosto 2011 e - oltre ad aver condiviso una comune strategia di lotta contro le scelte del governo di far pagare sempre e comunque ai ceti popolari, ai pensionati, ai lavoratori, gli effetti di una crisi che non conosce precedenti nella nostra storia repubblicana, con cui si interviene, finanche, per modificare lo Statuto dei Lavoratori e di quel che resta del Contratto Nazionale -, è stato ritenuto indispensabile ed indifferibile intraprendere una prima e forte azione di lotta dei lavoratori in risposta alle manovre economiche varate, nel mese di luglio e di agosto, dal governo.
In questo senso è stato indetto lo sciopero generale di 8 ore per MARTEDI’ 6 settembre 2011, come primo momento di mobilitazione per dare una risposta immediata alle scelte politiche governative di attacco frontale al mondo del lavoro, ai diritti, ai salari, alla dignità dei lavoratori.
Tale primo passo di vera mobilitazione deve, ovviamente, essere intesa come l’inizio di un percorso rivendicativo a sostegno di una piattaforma che pone al centro la discussione dei problemi reali che attanagliano il sistema paese e incidono pesantemente sui ceti polari meno abbienti, , sui lavoratori, sui pensionati, sui disoccupati, sui precari, .
Deve essere perseguita una linea di rigore contro gli sprechi, contro le speculazioni, le evasioni, la corruzione, le lottizzazioni, le esternalizzazioni, la precarizzazione, la finanziarizzazione dei capitali, contro gli armamenti militari, e così via, che stanno mettendo in ginocchio il paese causando arretramento delle condizioni materiali e sociale senza eguali e che giammai si è volute intervenire per risolvere in maniera concreta la crisi economica da queste stesse situazioni prodotta dai governi sin qui succedutesi
Lo sciopero è un atto dovuto ed indispensabile perché deve essere il momento più alto di rappresentazione diretta della propria condizione di disagio sociale e materiale e, nel contempo, essere da supporto alla piattaforma rivendicativa
PER:
la cancellazione del debito, il blocco delle spese militari e una politica nazionale ed europea basata sui diritti e le legittime aspettative dei popoli e non della finanza e degli speculatori;
una forte patrimoniale e la tassazione delle rendite e delle transazioni finanziarie;
la nazionalizzazione delle banche e delle grandi imprese strategiche per il paese e per un impegno dello stato capace di rilanciare e finanziare la produzione di beni e servizi;
la difesa dello Statuto dei lavoratori, contro l'attacco ai diritti dei lavoratori e il patto sociale che il governo vuole trasformare in legge;
la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, lo sblocco dei contratti di lavoro, la difesa del Contratto nazionale, l'istituzione del reddito sociale, la fine della precarietà ed il diritto al lavoro stabile;
la regolarizzazione generalizzata dei migranti e per il mantenimento del permesso di soggiorno di coloro i quali hanno perso il lavoro;
una legge democratica e pluralista sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro.
CONTRO:
· le politiche dell'Unione europea e le manovre del governo che applicano le misure imposte dall'Europa, dalle banche e dai poteri forti finanziari che hanno determinato e speculato sull'attuale crisi mondiale;
· l’evasione/elusione fiscale e contributiva e per una politica fiscale a sostegno del lavoro dipendente e dei redditi; per il diritto all'abitare;
· contro la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio e del libero mercato;
· le privatizzazioni mascherate da liberalizzazioni per la difesa dei beni comuni in coerenza con gli esiti referendari;
· la privatizzazione della scuola, della ricerca e dell'università e per il diritto al sapere;
· l'abolizione delle festività a partire dal 1° maggio e dal 25 aprile;
La concomitanza dello sciopero con quello indetto anche dalla Cgil non deve essere interpretato come una condivisione delle motivazioni proposte da questa confederazione dalla quale ci divide nettamente, oltre che l’impostazione strategica nella difesa dei diritti generali dei lavoratori, dei pensionati, dei precari, dei disoccupati, dei migranti, dei senza casa, anche la firma dell'accordo del 28 giugno scorso.
MANIFESTAZIONE REGIONALE
- ORE 10.00 -
- PIAZZA MANCINI -
NAPOLI