L’allarme da tempo lanciato dalla USB sulla pericolosa deriva autoritaria di questa Amministrazione ha trovato purtroppo puntuale conferma in un nuovo tentativo, dopo quello che ha visto protagonista il Direttore metropolitano di Milano, di attentare al diritto di assemblea. Questa volta si è cimentato il direttore della Sede di Mantova che con le stesse inaccettabili “motivazioni” ha provato a posticipare a fine turno (?) l’orario di inizio dell’assemblea indetta in sede dalla USB.
La USB della Sede INPS di Mantova, con il pieno appoggio del Coordinamento Regionale della Lombardia e di quello Nazionale, non ha ovviamente accettato questa imposizione, confermando la convocazione dell’assemblea nell’orario stabilito, non per un’inutile prova di forza, ma nella certezza di essere dalla parte del giusto e della normativa vigente, per salvaguardare il diritto dei lavoratori a riunirsi in assemblea, e per evidenziare il fatto che sono altri che stanno violando le regole.
La novità questa volta è rappresentata dal fatto che il direttore di Mantova ci comunica che sta applicando disposizioni della Direzione Centrale, da lui peraltro pienamente condivise. Non siamo dunque più di fronte a qualche zelante direttore di periferia che vuole applicare il “marchionnismo” in INPS, ma ad un preciso indirizzo generale, che non tarderà ad estendersi a tutte le strutture del territorio. Interpellata sulla questione, la D.C. Risorse Umane in via informale ha fatto sapere di disconoscere la paternità di queste assurde disposizioni, lasciando intendere che il problema riguarderebbe la sola Lombardia.
Al di là di questo stucchevole “scaricabarile”, ribadiamo che questi interventi sono inammissibili, perché palesemente in contrasto con il messaggio N. 30206 del 17/12/2007 (Adempimenti dei direttori delle strutture territoriali dell’Istituto e dei dipendenti in caso di assemblea del personale) emanato dalla D.C. Sviluppo e Gestione Risorse Umane.
E’ appena il caso di evidenziare il principio richiamato in questo messaggio: “Il diritto di assemblea del lavoratore non è soggetto ad alcuna autorizzazione o consenso da parte del datore di lavoro pubblico”. Riguardo al punto in questione, relativo all’art.2 del CCNQ 7/8/98, leggiamo quanto segue: “Visto il disposto dell’art.2 del CCNL del 13 marzo 2002, per l’Istituto non sono stati individuati servizi pubblici essenziali da garantire durante lo svolgimento dell’assemblea, né in Direzione Generale, né nelle strutture periferiche”.
Come si vede, si tratta di disposizioni molto chiare, che non richiedono alcuna interpretazione particolarmente complicata, e che devono essere semplicemente applicate dai direttori. Ed è sulla base del contenuto inequivocabile di queste disposizioni che la convocazione dell’assemblea è stata indetta e confermata da parte di USB. E’ la comunicazione di servizio del 17/12/2010 emanata dal direttore di Mantova (vedi allegato) che non rispetta il citato messaggio e viola la normativa vigente.
Coordinamento regionale USB INPS Lombardia