Diciamo subito che sappiamo e siamo convinti che il vaccino sia uno dei più importanti strumenti di sanità pubblica conosciuti e uno dei più efficaci strumenti di tutela della salute collettiva e che, quindi, come tale deve essere gestito e accolto. Ma ciò a cui assistiamo ora per il personale sanitario è un accanimento per i pochi operatori che rifiutano la vaccinazione, realizzato spesso anche con passaggi irregolari e illegittimi nella fase sanzionatoria, nel tentativo di mettere in atto una legge di difficile applicazione, con il rischio di far saltare i piani ferie delle aziende e di sospendere personale che potrebbe essere facilmente ricollocato, senza rischi per nessuno -men che meno per i pazienti- nelle strutture sociosanitarie. Ora che il personale non è più utile in prima linea per sostenere i reparti COVID, si attua nella maniera più punitiva e rigida la normativa, spesso saltando gli stessi passaggi indicati nella norma, con il ricatto di mettere a rischio anche il salario. Inoltre, come ulteriore punizione, al personale sanitario non è stato tolto l’obbligo di nulla osta per le mobilità, bloccando il ritorno verso casa di migliaia di lavoratori e lavoratrici, gli stessi “eroi” che in piena pandemia hanno fatto funzionare, con la loro disponibilità a spostarsi, il sistema sanitario in piena emergenza. USB è pronta ad intervenire, con la mobilitazione e la lotta, per impedire abusi e soprusi derivanti dalla scorretta applicazione della legge e per ottenere l’eliminazione del nulla osta in tutte le regioni e strutture del paese. Nei prossimi giorni verranno rese note le eventuali iniziative che metteremo in campo.
Aderente
alla FSM