Si è svolto ieri il XVII coordinamento regionale dei delegati USB al quale hanno partecipato 35 rappresentanti provenienti da quasi tutte le sedi del Lazio.
Dagli interventi che si sono succeduti in maniera serrata e precisa sono subito emersi i problemi e le contraddizioni esistenti dovuti alla sperimentazione della nuova organizzazione, ma anche la disomogeneità in cui versano oggi le sedi.
In alcune di esse, infatti, si può dire senza tema di essere smentiti che non sia partito alcunché, in altre ci si sta appena attrezzando, in buona parte mancano le dovute formalizzazioni, in tutte la sensazione diffusa è che i carichi di lavoro siano di fatto raddoppiati. In particolare l’ordine di servizio del dicembre scorso diramato dalla direzione metropolitana di Roma è rimasto senza alcun seguito, mentre una formazione degna di questo nome è praticamente ovunque ancora da attivare.
Anche la pressione esercitata dal pubblico sugli sportelli è divenuta ormai insostenibile, con punte di particolare gravità ed orari extra registrati ad Ostia e al Casilino.
Criticate pure le nuove posizioni organizzative, che vengono tuttora spacciate come opportunità, mentre pescano sempre dal Fondo di Ente.
I nuovi colorati organigrammi diffusi in pari data dalla direzione regionale disegnano solo una realtà virtuale e, di fatto, non riescono a colmare la distanza siderale esistente tra le semplici carte ed i problemi, che ora attanagliano sempre più anche l’utenza, com’era del resto facile prevedere.
Particolare attenzione è stata perciò rivolta a quelli inerenti la invalidità civile, dalla verifica dei dati sulla soccombenza alla mancanza di collaborazione delle ASL, dal ruolo attualmente svolto da Postel alle spese tutte da accertare per le consulenze esterne, dalla spedizione dei verbali arretrati (non ancora ultimata) alle dignitose disattese richieste dei funzionari che si occupano del contenzioso.
E’ comunque scandaloso che, nell’ottica di un presunto risparmio e per fornire dati decisamente fasulli, molte patologie acclarate non siano più riconosciute (al riguardo vedi documento del comitato regionale sardo del 22.03.11 sulla manipolazione dati e sulla scorretta metodologia comunicativa adottata).
I lavori del XVII coordinamento sono poi proseguiti serrati nel pomeriggio con la definizione delle seguenti priorità:
· Consultazione referendaria sul Contratto Integrativo 2010 (già partita in alcune sedi e da chiudere entro la prossima settimana), illustrando anche il significato profondo della battaglia unitaria intrapresa lo scorso anno;
· Campagna di contro informazione sui tagli dei servizi all’utenza, tramite appositi comunicati stampa partendo da quello nazionale sul modello 730 e dalla lettera aperta inviata ai direttori del Lazio;
· Sostegno alla proposta di legge di iniziativa popolare sul reddito in favore delle famiglie dei dipendenti, dei precari e dei disoccupati, per raccogliere (e possibilmente superare) le 50.000 firme necessarie.
Una volta fotografata la situazione e considerati i danni (che speriamo essere non irreversibili nella vita dell’Istituto) non resta allora che rimboccarci insieme le maniche e guardare oltre. Volando sempre alti, al di là dello tsunami.
Coordinamento regionale USB INPS Lazio