È entrata nel vivo la raccolta firme della legge di iniziativa popolare per l’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi e gravissime sul lavoro: da oggi 4 settembre parte una settimana di mobilitazione ed attivazione sui posti di lavoro, con decine di banchetti di fronte a fabbriche e uffici, ma anche nelle piazze della città italiane. È disponibile anche la procedura di firma online, che permette di firmare autenticandosi tramite SPID e altri strumenti di identificazione online.
Di fronte ai cancelli della Piaggio di Pontedera, con i lavoratori e le lavoratrici dello stabilimento, era presente anche Emma Marrazzo, madre della giovane Luana D’orazio uccisa sul lavoro il 3 maggio 2021, che ha firmato l’appello in sostegno alla legge. Il macchinario che ha ucciso Luana era stato manomesso, per aumentarne la velocità erano state rimosse le protezioni: in Italia è diffusa una cultura che vede nelle misure a tutela della salute e della sicurezza sul lavoro un costo, da ridurre al minimo per aumentare i profitti. Questo meccanismo perverso discende direttamente dal mito dell’iper-produttività e della competizione, ma la legge di iniziativa popolare può essere un primo importante passo: vogliamo introdurre la nuova fattispecie di reato dell’omicidio sul lavoro per avere un effetto pratico immediato di deterrenza.
Si sono tenute tante altre iniziative, come quella di fronte alla sede Rai di Roma dove è stata ricevuta una delegazione, se ne terranno ancora durante tutta la settimana.
È ora di fermare la strage: introduciamo il reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro.
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