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Per i lavoratori, la sicurezza e l'ambiente: USB di nuovo in piazza a fianco dei cittadini di Piombino contro il rigassificatore. Sabato ore 16:30 Piazza Cappelletti

Piombino,

Sabato 17 dicembre, a pochi giorni dalla prima udienza del Tar del Lazio, Piombino scende nuovamente in piazza per dire No all'installazione di un enorme impianto galleggiante di rigassificazione GNL all'interno del porto di Piombino, ore 16:30 in Piazza Cappelletti. L’impianto dovrà essere collegato alla rete nazionale eseguendo operazioni di scavo in area SIN da bonificare con presenza, oltre i limiti di legge, di arsenico, piombo, zinco, boro ed idrocarburi.
Impianto che andrà ad alimentare quella speculazione sul costo dei beni energetici su cui USB ha intrapreso una dura battaglia a livello nazionale depositando una denuncia specifica in 30 Procure Italiane e che, proprio in questi giorni, ha  iniziato a rendere i primi frutti con l'intervento dell'Autorità Garante della concorrenza  nei confronti di sei società energetiche.

Ma sono anche le conseguenze economiche ed occupazionali che preoccupano il sindacato e i lavoratori. Negli stessi giorni in cui arrivano notizie circa la proroga di un anno della cassa integrazione per i circa 1600 operai di quella che era una delle acciaierie più grandi d'Italia e mentre si rincorrono voci, sempre più insistenti, circa l'interesse di Arvedi all'acquisto degli impianti, che sarebbe il 4 soggetto imprenditoriale in 8 anni, crediamo sia utile riportare le parole dell'attuale proprietario della fabbrica, JSW Steel, in merito al rigassificatore.  Parliamo delle osservazioni presentate durante la conferenza dei servizi che ha affiancato tutto l'iter autorizzativo della Regione Toscana.

"La presenza a Piombino della nave rigassificatore potrebbe limitare o completamente inibire l'utilizzo della Banchina Nord.
Nel caso in cui non venisse garantita l’attuale continuità delle operazioni portuali e si assistesse a riduzioni di frequenza e/o di capacità dei mezzi navali interessati, JSW subirebbe dunque un grave danno (con evidenti ripercussioni produttive e occupazionali).
Detto danno è tanto più grave se si considera che JSW è l’unico produttore di rotaie in Italia".

Come queste osservazioni siano state poi "superate" non è dato sapere. La cosa certa è che, sia la Capitaneria di Porto sia i tecnici dei Vigili del Fuoco, hanno messo nero su bianco decine e decine di prescrizioni circa le effettive operazioni portuali che saranno consentite a seguito dell'installazione della nave rigassificatrice sulla banchina nord con un raggio di 500 metri denominato "area ad alta letalità".
Quale potrà essere lo sviluppo futuro del porto di Piombino (e della fabbrica) con questo impianto rimane un grande punto interrogativo.

Vorrebbero però farci credere che il cosiddetto memorandum del presidente della regione Giani dovrebbe risolvere tutte le problematiche economiche della città. Lo stesso Giani che, quando ancora la nave si trova a 10 mila km da Piombino, attualmente nel porto di Singapore, non è stato in grado di far rispettare neanche la prima prescrizione richiesta a Snam. La società aveva l'obbligo di indicare tassativamente entro 45 giorni dalla data di autorizzazione, dove avrebbe posizionato il rigassificatore conclusi i tre anni di servizio a Piombino. Il Commissario straordinario ha concesso altri 100 giorni per decidere e vale la pena qui ricordare che la prima richiesta di concessione demaniale era di 25 anni.
Giani concederà altri rinvii anche per la pioggia di milioni promessi?

Le conseguenze economiche, occupazionali, ambientali e per la sicurezza di lavoratori e cittadini saranno enormi. In un territorio già devastato e utilizzato, insieme a tutta la provincia di Livorno, come discarica e deposito di impianti industriali altamente impattanti. L’Unione Sindacale di Base ha inviato una richiesta di incontro ufficiale ai Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e a quello delle Imprese e del Made in Italy, ex Mise. L’onorevole di Forza Italia Chiara Tenerini, che pure si era spesa sul tema rigassificatore partecipando ed intervenendo anche ad alcune manifestazioni, non è stata neanche in grado, al momento, di fare pressioni affinché cittadini e sindacati siano legittimamente ascoltati in sede Ministeriale.

Per tutti questi motivi USB sarà di nuovo in piazza sabato 17 dicembre.  A partire da quella giornata presenteremo anche a Piombino la campagna nazionale di reclamo sul caro bollette, tema strettamente legato alle speculazioni sul gas. Inizieremo a raccogliere gli esposti già in quella giornata e invitiamo cittadini e lavoratori a portare direttamente in piazza il materiale necessario: documento di identità e  due bollette luce e/o gas relative ai mesi di ottobre/novembre 2021 e ottobre/novembre 2022.

15 dicembre 2022

USB Piombino