Così com’è l’8 marzo non ci piace, perché è diventata al pari delle altre una festa commerciale. Come a Natale si regala il panettone, a Pasqua la colomba, il 14 febbraio i cioccolatini, così l’8 marzo è contrassegnato in massima parte dallo scambio di mimose.
Lasciamo i fiori di mimosa sugli alberi e torniamo a lottare, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, anche e soprattutto l’8 marzo, perché finalmente si possa dire che la donna ha le stesse opportunità e gli stessi diritti dell’uomo, che la donna non è più oggetto di violenza e di soprusi, spesso in ambito familiare e ancor più spesso in quello lavorativo.
Solo quando si raggiungeranno pienamente questi risultati, solo allora l’8 marzo diventerà veramente un giorno da festeggiare.
Buona lotta.