La salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro sono il campo di azione principale di Rete Iside Onlus e una priorità dell'azione sindacale dell'USB. Non ostante questo, quando Martedì 11 maggio si è tenuto un “tavolo generale” tra Governo e sindacati per definire, anche sull'onda dei recenti infortuni mortali che hanno scosso l'opinione pubblica, gli interventi da adottare su salute e sicurezza del lavoro, non siamo stati invitati. Vogliamo quindi, richiedere un incontro al ministro Orlando ed esporre le nostre proposte, che riportiamo qui di seguito.
Consapevoli del fatto che il problema può essere risolto solo con un cambiamento radicale a livello economico e sociale, vogliamo fare delle proposte di tipo tecnico- legislativo che, a differenza delle vaghe dichiarazioni d’intenti definite al tavolo governo-sindacati che ci sembrano animate da uno spirito meramente burocratico, possono dare un contributo rilevante per la prevenzione di infortuni e malattie professionali.
Le nostre proposte si propongono di ottenere un miglioramento nella tutela della salute con la creazione, all'interno delle imprese, di un impegno sistematico e preventivo, in contrapposizione agli interventi di tipo sporadico ed "ex-post"(dopo, cioè, che infortuni e danni alla salute si sono già verificati) diffusi oggi nei luoghi di lavoro.
Ricordiamo che negli ultimi 5 anni in Italia:
- quasi 4 milioni di lavoratrici-lavoratori hanno subito delle ferite a causa di tagli, schiacciamenti, urti, cadute dall'alto ecc ;
-circa 300mila hanno subito un danno permanente;
- oltre 4mila sono morti
-oltre 300mila si sono ammalati perché esposti ad agenti inquinanti ed a ritmi di lavoro usuranti.
Riteniamo fondamentale, in associazione ad un aumento delle verifiche degli organi di vigilanza e delle sanzioni, definire per i datori di lavoro degli obblighi di legge precisi sui seguenti punti chiave:
1.La valutazione dei rischi e le misure di prevenzione-protezione
Per garantire la qualità delle valutazione dei rischi è fondamentale intervenire, soprattutto a livello legislativo, su tre fattori fondamentali:
A.Le competenze del Valutatore: le valutazione dei rischi specifici (rischio chimico, rischio rumore, rischi muscolo - scheletrici ecc) devono essere effettuate solo da tecnici abilitati (ergonomi, chimici ecc); bisogna prevedere,delle sanzioni per i tecnici che non effettuano una valutazione dei rischi corretta.
B. La metodologia della VR: definire,nel dlgs 81/08, l’obbligo di effettuare le VR solo con metodologie definite dale norme tecniche di riferimento (ad esempio: norma ISO 11228 per I rischi muscolo-scheletrici ecc).
C. Le verifiche sulla qualità delle VR: aumento rilevante delle risorse, sia a livello finanziario che di competenze, per gli organi di vigilanza; definire bene le procedure di verifica, per evitare che gli ispettori si limitino a visionare solo la documentazione cartacea senza fare sopralluoghi sulle postazioni di lavoro
2. Le responsabilità del committente degli appalti
Per garantire una maggiore tutela della salute di questi lavoratori è fondamentale definire per il datore di lavoro dell'azienda committente degli obblighi precisi di verifica, in aggiunta ai cosiddetti rischi di interferenza, della conformità dell'azienda appaltatrice rispetto alle norme per la tutela della salute-sicurezza dei propri lavoratori (modifiche da inserire nell'art. 26 coma 3 del dlgs 81/08).
3.La sorveglianza sanitaria
Il medico di lavoro ha la funzione di sorvegliare “a valle” che le misure di tutela della salute e della sicurezza siano realmente efficaci; è fondamentale, quindi, garantire l'indipendenza del medico competente, che ad oggi è retribuito dalle imprese, con la creazione, ad esempio, di un fondo pubblico per la loro retribuzione. E’ fondamentale, inoltre, rendere obbligatoria, per il datore di lavoro, la ricollocazione dei lavoratori RCL (a ridotta capacità lavorativa) in una mansione idonea al loro stato di salute (modifiche all'articolo 42 coma 1 del dlgs 81/08).
4. Il potere dei lavoratori nella tutela della propria salute
Per incidere sulle carenze rilevanti relative a questo aspetto proponiamo i seguenti interventi:
A. Definire chiaramente, come una priorità, il diritto dei lavoratori di scegliere ed eleggere autonomamente i propri Rls (modifica all'art. 47 coma 4 del dlgs 81/08);
B. Aumento rilevante delle ore di formazione per permettere agli Rls di acquisire le conoscenze-competenze adeguate;
C. Obbligo per il datore di lavoro di coinvolgere gli Rls, con preavviso di almeno 5 giorni, sia nella fase di rilevazione dei dati per la valutazione dei rischi che della definizione, e programmazione, delle misure di prevenzione-protezione;
D. Diritto degli Rls di far analizzare il Dvr da esperti di propria fiducia,il Dvr può essere richiesto anche dai delegati; i lavoratori hanno il diritto di richiedere la parte del Dvr relativa ai rischi della propria postazione di lavoro;
E. Aumento del monte ore annuale di permessi, almeno il doppio di quello attuale, per permettere agli Rls di interagire con i lavoratori e rilevare i dati necessari per la verfica della VR.
F. Diritto degli Rls di essere coinvolti durante le ispezioni ed avere copia del verbale rilasciato dagli organi di vigilanza
Unione Sindacale di Base
Rete Iside Onlus