Ieri è diventata ufficiale la Circolare sul nuovo assetto organizzativo e funzionale del servizio di informazione e consulenza dell’Istituto. Non possiamo che confermare quanto già scritto nel comunicato USB N. 29 del 4 maggio u.s..
In molte Agenzie sarà impossibile assicurare 20 ore settimanali di servizio informazione e consulenza, pena una forte ricaduta negativa sulla produttività. Anche nelle Sedi le 8 ore obbligatorie di servizio pomeridiano settimanale di consulenza a patronati e utenti incideranno negativamente sull’andamento della produzione e potranno essere coperte solo con il ricorso allo straordinario o all’accumulo di maggiore orario.
Respingiamo sin d’ora qualunque tentativo di modificare l’orario di lavoro, rendendo obbligatoria la presenza nelle ore pomeridiane.
Non ci si rende conto che il personale è sempre di meno mentre la richiesta di produttività aumenta di anno in anno, determinando condizioni di stress lavorativo ormai palpabile ovunque.
Ora la risposta, come annunciato nel comunicato, passa al territorio. Invitiamo le strutture sindacali, ma soprattutto le RSU, a convocare le assemblee del personale per aprire un confronto vero a livello locale e preparare adeguate risposte a scelte organizzative tagliate con l’accetta che modificano sempre in peggio le condizioni di lavoro.
Avevamo avanzato una proposta ragionevole nel corso del confronto con l’amministrazione: indicare un orario minimo e massimo di apertura del servizio, lasciando al confronto locale l’individuazione dell’orario appropriato alle esigenze organizzative e alle forze a disposizione. Ci sono Sedi ormai al collasso e non si può non tener conto delle diverse realtà. Non ci hanno voluto ascoltare. I fatti, come sempre, ci daranno ragione.
Ci sono diversi modi per mettere in difficoltà l’Istituto: si può scegliere di chiudere del tutto gli sportelli, come voleva fare Mastrapasqua, o di ampliarne eccessivamente l’apertura, sulla base di un orario unico nazionale, come fa la circolare appena pubblicata.
Noi continueremo con tutte le nostre forze a difendere l’INPS e i lavoratori che ogni giorno si impegnano perché l’ente possa continuare a svolgere un’importante funzione sociale.