Praticamente ci siamo. Dieci giorni dieci allo sciopero generale. Uno sciopero che, se da una parte rappresenta il momento più alto della mobilitazione avviata il 20 giugno e tuttora in corso, dall’altra non segnerà certo la fine del nostro percorso di lotta.
Nessuno cioè deve illudersi che lo sciopero risolva definitivamente tutto. E’ un segnale.
Da Rieti a Viterbo, da Cassino a Frosinone, dall’Aurelio a Latina pulsa il cuore del Lazio, mentre nuove assemblee si preannunciano a Ostia, a Pomezia, al Casilino e al Tiburtino.
La partecipazione a queste iniziative “unitarie” è sempre stata massiccia da parte dei lavoratori, come pure dimostrano le 84 assemblee RSU indette il 24 settembre scorso.
Nel Lazio, ne ricordiamo soprattutto 2 e precisamente: quella di Cassino, dove i singoli delegati di ciascun Ente hanno di fatto stabilito di seguire una linea univoca contro la privatizzazione, e quella dell’Aurelio, dove per la prima volta l’assemblea è stata svolta all’esterno dell’Istituto, con un contemporaneo e significativo volantinaggio all’utenza.
Quello che è stato richiesto a gran voce da tutti i lavoratori può essere così riassunto:
· mobilitazione a oltranza con il coinvolgimento dei cittadini;
· blocco delle trattative a livello locale fino alla restituzione del maltolto;
· adesione compatta allo sciopero generale e alla manifestazione del 17 ottobre.
Altro dato incontrovertibile emerso: l’assenza della CISL a tutti i livelli dalle iniziative indette e disertate sistematicamente dai responsabili regionali, provinciali e locali.
Evidentemente esse non sono state ritenute in alcun modo degne di nota…
Ora bisognerà stare attenti agli imbonitori di professione, a quelli che predicano bene e razzolano male, raggirando i colleghi perché tanto non c’è problema e tutto si risolve.
Mentre l’organico cola definitivamente a picco (oltre 400 unità in meno al 30.09 u.s.), non mancano peraltro le soddisfazioni.
La sentenza n. 21282/08 R.G. del Tribunale di Roma, Seconda Sezione Lavoro, scioglie la riserva formulata nell’udienza del 16.09 u.s. e precisa nel merito quanto segue:
· accoglie il ricorso proposto dalla O.S. Rappresentanza di Base sulle selezioni;
· dichiara antisindacale il comportamento assunto dal direttore regionale Lazio;
· ordina all’INPS di convocare la RdB alla trattativa;
· condanna l’Istituto al pagamento delle spese processuali.
In base al dispositivo di cui sopra, la nostra O.S. ha chiesto ora al nuovo Commissario, nonché ai vertici dell’Istituto, la rimozione immediata di Corasaniti dal suo incarico.
Il tutto sta ancora una volta a dimostrare che, determinati e consequenziali, alla lunga si vince, anche se da soli. E non potrebbe essere altrimenti.
Coordinamento regionale RdB CUB INPS Lazio