Al Dirigente Provinciale VV.F PISA
Ing. Ugo D’ANNA
Oggetto: Odg 229 del 6/5/19
Gentile Dirigente,
leggendo l’odg restiamo stupefatti dallo zelo applicato con la misura cautelativa, rispondente pienamente al nostro pensiero e sopratutto al Dlgs 81/08, ma allo stesso tempo questo zelo ci pone degli interrogativi. Dubbi che poniamo alla sua attenzione.
Siamo ben consapevoli che la circolare DCF 10/2015, e la successiva DCF prot. 37654/2015, pongono vincoli per il mantenimento della specialità SAF ex 1B, mentre la DCF 12/2016 riguarda la specialità SAF Fluviale (attuale SFA) con altri paramentri.
Quindi niente da eccepire sulla disposizione, anzi siamo felici che si anteponga la sicurezza e la tutela dei lavoratori prima di ogni altro parametro. Considerato che questo Odg ci sembra il primo che adotta questo metodo di tutela ci vengono però dei dubbi che ci auspichiamo di fugare con questa nota e con la sua risposta.
Per quale ragione si interviene, giustamente ripetiamo ancora una volta, su alcune specialità e non su tutte quelle normate da Circolari della DCF?
I settori normati da attività obbligatoria di re-training, come ben saprà, sono molti. USAR, Aeroportuale, NBCR II e III, SAF nelle varie tipologie e livelli e TPSS.
Ora, alla luce della disposizione, ci auguriamo che la stessa attenzione venga posta su tutte le specialità, partendo dal TPSS che oltre alla Circolare DCF 6/2007 deve rispondere anche alla Legge dello Stato n.120 del 3/4/2001 e s.m.i..
Le manovre previste dal TPSS sono di auto protezione e salva vita, abilitano all’uso del DAE presente nelle sedi e sugli automezzi VF. Prevedono un re-training di 2 giornate con prova finale ogni 12 /18 mesi. Eppure, dopo i vari tentativi falliti della Direzione Toscana negli anni precedenti con vetture VF con istruttori che scorrazzavano da una provincia all’altra, ad oggi ogni comando si è inventato metodologie discutibili e fuori da ciò che è previsto, con invenzioni quali giornate di auto didattica e auto formazione.
La stessa Direzione Toscana sta studiando un piano di azione sui re-training di tutte le specialità e afferma che il solo settore TPSS rappresenta il 43% del totale di ore necessarie a svolgere i mantenimenti di tutte le specialità del CNVVF. Eppure, nonostante la consistenza, nonostante l’importanza viene completamente dimenticato.
Ci auguriamo, come più volte da questa OS denunciato in tutti i livelli, che la formazione ed i mantenimenti non siano dimenticati e al solo servizio della moda di periodo o degli interessi formativi dell’amministrazione, ma resi concreti con piani di intervento, risorse finanziarie dedicate e sopratutto con la materia fondamentale, l’assunzione di personale per poter dedicare parte del tempo/lavoro ad attività di formazione e mantenimento.
Siamo pertanto certi che, alla luce di quanto esposto, ai fini della giusta e corretta tutela della salute dei lavoratori, con lo stesso principio cautelativo espresso nel Odg 229, si emani pari disposizioni su ogni settore e per ogni lavoratore non in regola con i mantenimenti previsti dalle norme.
Restiamo in attesa di riscontro alla presente.