È stato sufficiente un sms per avvisare 169.000 nuclei familiari, corrispondenti a 250.000 persone, che questo sarebbe stato l’ultimo mese di fruizione del Reddito di Cittadinanza. E da gennaio stessa sorte toccherà ad altre 350.000 persone.
Con la fantasiosa narrazione della “occupabilità” il governo Meloni ha deciso di far sprofondare nel baratro della povertà circa 700.000 persone tra disoccupati ma anche tra lavoratori e lavoratrici che con il RdC potevano integrare il salario, eliminando così quel minimo strumento di tutela che per qualche anno ha consentito di fronteggiare il progressivo peggioramento delle condizioni della fascia più debole della società.
Il governo che sostituisce il rinnovo dei contratti con bonus e mancette di vario tipo, il governo che sostituisce il reddito di cittadinanza con una vergognosa social card, prosegue la sua guerra contro i poveri. Mentre i profitti delle banche raddoppiano, l’Ocse certifica che il nostro è il Paese dove si registra il più forte calo dei salari e i prezzi dei beni di prima necessità continuano a rendere sempre più complesso soddisfare i bisogni primari. È l’ortodossia liberista della quale questo governo è un perfetto interprete.
E di come proseguire la lotta di classe dei ricchi contro i poveri discuteranno a Cernobbio coprendo le loro ricette antipopolari col mantra della ipercompetitività. Proveranno a blindarsi in tutti i modi con divieti e fantasiose zone rosse. Ma il 2 settembre troveranno sulla loro strada l’USB che ha già convocato una manifestazione nazionale che vuole attraversare le strade di Cernobbio per rivendicare una politica che metta al centro gli interessi dei lavoratori e dei ceti popolari e non quelli della grande industria e della finanza.
Unione Sindacale di Base
Roma 31/7/23