Sono i compagni di lotta di Abd Elsalam, lavoravano con lui alla GLS di Piacenza, da lui hanno imparato a lottare per i diritti, la legalità e la dignità nel posto di lavoro; sono quelli che hanno visto il suo corpo schiacciato da un tir - come accaduto di recente ad Adil - durante uno sciopero; sono quei 33 che vennero licenziati come ritorsione nei confronti degli scioperi di protesta per le aggressioni dei caporali.
Giovedì 8 luglio una sentenza del tribunale di Bologna li ha reintegrati al lavoro.
Anche l'ultimo gruppo (15 dei 33 facchini licenziati), quelli con minore anzianità di servizio, quelli a cui l'infame "Jobs Act" aveva scippato le tutele dell'articolo 18 ha visto riconosciuto il diritto a lottare da una sentenza che afferma l'illegittimità dei licenziamenti per "insussistenza della giusta causa e del giustificato motivo soggettivo".
Torneranno nel loro magazzino e il datore di lavoro dovrà loro corrispondere una indennità risarcitoria di 12 mensilità oltre a tutti i contributi previdenziali dal giorno dei licenziamenti sino alla effettiva reintegrazione.
Pervicaci la tesi dei legali del datore (SEAM Servizi Ambientali, appaltatore in GLS) che nel tentativo di criminalizzare le forme di lotta hanno presentato i presidi interni al magazzino come un blocco delle merci "alternativo al blocco stradale", ideato per aggirare i divieti normativi introdotti dagli infami e liberticidi decreti Salvini.
Pervicace ma esilarante, questo comportamento, dal momento che sussegue alla comunicazione preliminare citata nel dispositivo di sentenza secondo cui SEAM ha rivolto: "... un garbato invito al Presidente del collegio a valutare l'opportunità di astensione dalla decisione..." sulla causa. Insomma, il padrone era certo della violenta colpevolezza dei lavoratori facinorosi, ma chiedeva al giudice "garbatamente" di soprassedere, di astenersi dal giudicare.
Oggi vincono il diritto e la Costituzione repubblicana e vincono in un momento di grave attacco padronale, con un altro militante sindacale ucciso come Abd Elsalam durante uno sciopero, quello sciopero che non piace a questa politica e a questo governo che con la "Commissione di garanzia" vorrebbe tanto limitarlo, imbavagliarlo, incatenarlo anche nel settore della logistica come già avviene nei servizi pubblici essenziali.
USB non arretrerà di un millimetro nella difesa del principale strumento di tutela dei diritti dei lavoratori, così come ha fatto coi facchini della GLS di Piacenza portandoli a vincere.
Una vittoria resa possibile dalla forte determinazione dei lavoratori e dalla militante competenza dell'ufficio legale di USB e dell'avvocato Jacobo Sanchez.
USB è il sindacato che al lavoro riporta i licenziati, diritti, democrazia.
Oggi Abd Elsalam e Adil riposano più in pace e più soddisfatti dei loro insegnamenti.
USB Lavoro Privato - settore Logistica
Bologna 9-7-2021