Mancano tre giorni alla riapresa delle attività didattiche. Il dibattito è tornato a scaldarsi sul tema apertura/non apertura delle scuole. Da un lato, ministro e pezzi di maggioranza continuano a martellare sulla necessità di "riaprire le scuole", che sarebbero, a detta della ministra, "chiuse da due mesi". Dall'altro, medici, organizzazioni sindacali, esponenti della maggioranza, addetti ai lavori, manifestano il proprio scetticismo circa la "riapertura".
Noi pensiamo che il dibattito sull'apertura/non apertura delle scuole sia una enorme mistificazione! Un modo per non affrontare il problema.
In primo luogo, è bene rilevarlo chiaramente, da settembre, le scuole non hanno mai chiuso i propri cancelli! Infanzia, primaria, secondaria di primo grado hanno continuato a funzionare regolarmente. Tecnici, professionali e licei artistici hanno continuato ad assicurare l'attività laboratoriale. Affermare oggi che le scuole debbano riaprire è pertanto un'operazione di falsificazione della realtà.
Posta questa premessa, riteniamo necessario ribadire quanto affermiamo da mesi. Tornare a scuola in sicurezza significa principalmente tre cose: potenziare i trasporti attraverso un maggior numero di corse; realizzare un sistema di screening settimanale nelle scuole, avviando un tracciamento efficace dei contagi; diminuire da subito il numero degli alunni per classe. Da due mesi la scuola secondaria di secondo grado è in DaD, due mesi in cui tutto questo si doveva e si poteva fare. Rispetto alla situazione di inizio anno scolastico, oggi il quadro epidemiologico si è aggravato: un numero infinitamente maggiore di casi positivi al virus, terapie intensive al collasso, il ceppo inglese del Covid-19 che corre molto più velocemente e, infine, un contingente crescente di lavoratori della scuola che in questi mesi si sono ammalati o hanno perso la vita. Cosa sta facendo il Ministero dell'istruzione in accordo coi Prefetti? L'unica soluzione pensata per affrontare la ripartenza della scuola secondaria di secondo grado è prevedere ingressi scaglionati, alle otto e alle dieci del mattino. Un intervento inutile che non eviterà il ritorno velocissimo alla DaD, con l'aggravante di un probabile innalzamento dei contagi, in una situazione già così tragica. L’alternativa non è tra scuola in presenza ma non in sicurezza e didattica a distanza. L’alternativa è tra chi antepone gli interessi della scuola al profitto privato e chi, al contrario, pone come prioritario lo stesso profitto privato, fingendo di volere una scuola in presenza, investendo i miliardi della UE in digitalizzazione, mandando lavoratori e studenti al massacro, per poi richiudere tutto affermando che l’unica possibilità sia la DaD.
Non vogliamo arrivare a febbraio e dire, ancora una volta, “avevamo ragione”, contando contagiati e morti. Non vogliamo restare a guardare un sistema educativo che va allo sfascio. In questa situazione, lanciamo la nostra provocazione: chiudiamo tutto e lasciamo aperte solo le scuole! Lockdown nazionale del profitto e apertura solo dei luoghi dei saperi e della conoscenza. Reddito garantito per tutti i lavoratori e utilizzo dei luoghi di lavoro per fare scuola!
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