Tanto tuonò che piovve...
Dopo il DPCM del 23 settembre che ha individuato nel lavoro in presenza la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa, il turpiloquio del Ministro contro la Pubblica Amministrazione Brunetta approda ad un decreto che, con un'accelerazione avventata e pericolosa, smantella lo Smart working emergenziale e con esso ogni forma di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Dietro questa operazione che costituisce la forma che oggi assume l'attacco ai lavoratori del settore pubblico, c'è la totale rimozione della tutela della salute in un’ottica punitiva dei rientri, giustificata da grottesche affermazioni sulla necessità di rilanciare i consumi, mentre le risorse stanziate per i rinnovi contrattuali pubblici sono decisamente risibili.
L'obbiettivo è chiaramente esplicitato nel decreto: smantellare, nonostante la persistenza dello stato di emergenza, lo sw come forma di contenimento e contrasto del fenomeno epidemiologico.
Il Ministro contro la Pubblica Amministrazione ha stabilito per decreto che l'emergenza sanitaria è terminata e che i lavoratori possono tornare a pieno regime in presenza come nulla stesse accadendo: e quindi non un cenno alla sicurezza nei luoghi di lavoro o alla condizione dei fragili e tutti serenamente in presenza a partire dal 30 ottobre.
E senza minimamente considerare che dopo decenni di disinvestimenti, oggi nessun ufficio pubblico è minimamente attrezzato per garantire un rientro in sicurezza di tutto il personale.
Dinanzi a questa condizione le chiacchiere stanno a zero: occorre predisporre una risposta che imponga la sicurezza come priorità nel piano di rientro, mettendo al centro la tutela della salute e la necessità di un contratto vero.
GIOVEDÌ 7 OTTOBRE ASSEMBLEE ESTERNE IN TUTTI GLI UFFICI DELLE AGENZIE FISCALI, DEL PARASTATO E DEI MINISTERI PER UN RIENTRO IN SICUREZZA E PER UN CONTRATTO VERO
LUNEDÌ 11 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE CON MANIFESTAZIONE DEI LAVORATORI PUBBLICI SOTTO LE FINESTRE DEL MINISTRO