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Comunicati USB INPS Coordinamento Nazionale

RIORGANIZZAZIONE: A CHI PIACE? - RSU: A QUANDO IL VOTO? - VIGILANZA CON LE ALI SPEZZATE - INVALIDITA' (IN)CIVILE - BUONI PASTO - UN NUOVO 1 OTTOBRE?

Nazionale,

Comunicato n. 27/11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

RIORGANIZZAZIONE: A CHI PIACE?

 

Cari amici della Cgil,

 

avete respinto con sdegno il nostro invito a ritirare la firma dall’adesione al processo di riorganizzazione dell’Istituto, accusandoci di demagogia. Eppure a livello territoriale molte strutture della Cgil (così come della Cisl) firmano documenti e appelli unitari contro la Riorganizzazione, avendo “sperimentato” sulla propria pelle gli effetti deleteri dei cambiamenti adottati dall’Ente. Gli osservatori appaiono sempre di più uno strumento inadeguato a garantire un’effettiva partecipazione sindacale, perché la controparte si guarda bene dal fornire elementi di conoscenza utili a stabilire un vero confronto paritario. Anche l’osservatorio nazionale ha fallito il suo scopo.

 

A nostro parere è ancora possibile correggere un assetto organizzativo che snatura le funzioni dell’INPS e ne prepara la trasformazione in ente prettamente assistenziale, ma occorre chiarezza e coerenza: non si può essere a favore della Riorganizzazione al centro e contrari in periferia, laddove ci sono i lavoratori in carne ed ossa che subiscono i processi di trasformazione.

 

 

RSU: A QUANDO IL VOTO?

 

Magari fossimo in campagna elettorale come scrivete nel comunicato Cgil del 16 maggio, vorrebbe dire che potremmo votare il rinnovo delle RSU scadute a novembre del 2010. Purtroppo, grazie all’accordo firmato all’Aran da voi e da Cisl e Uil i lavoratori del pubblico impiego non potranno esercitare il loro diritto democratico prima della primavera 2012, sempre che nel frattempo non intervenga una Legge che modifichi le norme sulla rappresentanza sindacale abolendo per sempre le RSU.

 

Eppure il Consiglio di Stato si era espresso per dare immediatamente la parola ai lavoratori sulla base dell’attuale assetto del pubblico impiego, prevedendo al tempo stesso, nel caso di revisione dei comparti di contrattazione, il successivo rinnovo delle RSU con nuove elezioni.

 

Per molti mesi avete chiesto a gran voce che si andasse immediatamente al rinnovo delle RSU, poi cosa vi ha spinto a concordarne il rinvio di un anno?

 

Lo scorso 20 maggio, 41° anniversario dello Statuto dei Lavoratori, l’USB Pubblico Impiego ha protestato davanti alle sedi delle confederazioni di Cgil-Cisl-Uil contro il rinvio delle elezioni RSU. Davanti alla sede del Ministero del lavoro, in via Veneto a Roma, la confederazione USB ha cominciato a raccogliere le firme su una propria proposta di Legge di iniziativa popolare per riconoscere rappresentanza e diritti sindacali ai lavoratori, stabili o precari che siano, per portare effettiva democrazia nei posti di lavoro, anche in quelli con meno di 15 dipendenti.

 

Vogliamo che i lavoratori eleggano proprie rappresentanze a tutti i livelli di contrattazione, compreso quello nazionale, che possano indire assemblee e referendum, diventando effettivamente protagonisti della vita lavorativa e sindacale.

 

Sapete bene che non dovete guardarvi le spalle da noi, perché della schiettezza e della lealtà facciamo la nostra bandiera. Non smetteremo mai di rivendicare la nostra indipendenza e il nostro essere alternativi al sindacalismo concertativo, ma al tempo stesso non ci stancheremo di cercare percorsi unitari su obbiettivi concreti e condivisi, come abbiamo fatto nell’ultimo anno, mettendo gran parte delle nostre energie e del nostro lavoro al servizio di un percorso di lotte unitario a difesa della funzione dell’Ente, contro i processi di esternalizzazione e per la soluzione di vertenze d’interesse generale o specifico.

 

Su questo percorso vogliamo continuare ad impegnarci, con convinzione e senza demagogia, ma con la lucidità di chi non è disposto a farsi strumentalizzare da nessuno.

 

 

VIGILANZA CON LE ALI SPEZZATE

 

Nei giorni scorsi abbiamo descritto gli effetti deleteri dell’Art. 7 del Decreto sviluppo sull’attività di vigilanza. Acquista così maggiore significato la nostra ferma opposizione alla Riorganizzazione dell’Area e alla circolare INPS N. 48 del 2011, mentre il piano di attività 2011 continua ad essere sconosciuto alle organizzazioni sindacali nonostante ai lavoratori sia chiesto un forte incremento produttivo a fronte di mesi d’inattività legati alla mancanza del verbale unico.

 

A quaranta giorni dalla chiusura della concertazione, l’Ufficio Relazioni Sindacali ha inviato il verbale con la posizione delle parti proprio nel giorno in cui eravamo impegnati con il Coordinamento nazionale dei delegati USB INPS. E’ probabile che già vi sia stato inviato, ma noi lo trasmettiamo lo stesso in allegato a questo comunicato, segnalandovi l’importanza che Cisl e Uil danno alla ricostituenda “Commissione paritetica sulla vigilanza”. Perché, allora, nella concertazione non si è fatto valere quanto la precedente Commissione aveva prodotto nel 2007? Ci sembra che si trovi sempre una scusa per non essere incisivi quando in ballo ci sono gli interessi dei lavoratori, mentre le esigenze dell’amministrazione, al di là delle chiacchiere, trovano sempre un accoglimento, se non formale, sicuramente di fatto.

 

L’attacco alla funzione della vigilanza è grave ed ha bisogno di risposte forti. Gli ispettori di vigilanza devono entrare in stato di agitazione e far sentire indignazione e rabbia contro lo svuotamento del proprio ruolo professionale.

 

La Confederazione USB è impegnata a generalizzare la protesta ed a promuovere adeguate iniziative di mobilitazione.

 

 

INVALIDITA’ (IN)CIVILE

 

Nella corsa al reperimento di risorse pubbliche da destinare al risanamento del bilancio dello Stato è probabile che anche l’invalidità civile sia rimasta vittima della politica di risparmi e tagli.

 

L’obbiettivo di colpire gli abusi e l’illegalità ha lasciato il posto all’esigenza di ridurre ad ogni costo la spesa dell’invalidità civile, arrivando a fornire anche dati non propriamente corretti, come si deduce dalla lettura dell’articolo pubblicato da “Il Fatto Quotidiano” del 18 maggio scorso.

 

Il ruolo ambiguo e scarsamente collaborativo delle ASL, unito ad errori organizzativi sui quali sarebbe necessario indagare, ha messo l’INPS nell’occhio del ciclone e danneggiato un’utenza particolarmente debole e bisognosa di tutela.

 

E’ “incivile” speculare sugli invalidi alla ricerca di un risparmio momentaneo che magari, successivamente, sarà eroso dal contenzioso che in tale materia è altissimo e molto spesso si risolve negativamente per l’Ente.

 

Abbiamo chiesto inutilmente per mesi all’amministrazione un confronto sulle criticità dell’invalidità civile, anche nell’interesse del personale del settore. Ora faremo da soli.

 

 

BUONI PASTO

 

Continuano a pervenire segnalazioni in merito ad esercizi commerciali che si rifiutano di accettare buoni pasto della Repas o che applicano una decurtazione al valore nominale del ticket per rifarsi delle spese imposte dal gestore.

 

E’ una situazione alla quale l’amministrazione non è riuscita a porre rimedio e non è accettabile che una parte consistente di lavoratori non possa usufruire regolarmente dei buoni pasto.

 

Le inadempienze più volte segnalate dovrebbero essere oggetto di considerazione al momento dell’assegnazione dei lotti ai diversi gestori, altrimenti non resta che chiedere la monetizzazione dei buoni pasto sullo stipendio.

 

 

UN NUOVO 1° OTTOBRE?

 

L’Assemblea unitaria di tutte le organizzazioni sindacali tenuta alla sede di Napoli ha posto due questioni:

 

-      Pagamento dell’incentivo 2010 senza decurtazioni;

-      Riconoscimento dei passaggi economici previsti dall’accordo di programma e dal contratto integrativo 2010.

 

Su questi due obbiettivi sindacati campani e lavoratori si sono detti pronti a mobilitarsi ed a venire a Roma per una manifestazione nazionale presso la direzione generale dell’INPS.

 

La mancanza di chiarezza dell’amministrazione sta esasperando gli animi di chi ogni giorno si trova ad affrontare una Riorganizzazione che peggiora le condizioni di lavoro e non migliora i servizi, senza avere in cambio certezza sulla retribuzione e sugli sviluppi professionali. I lavoratori sono pronti ad un nuovo 1° ottobre, sta alla controparte disinnescare il conflitto con atti concreti e con la dovuta attenzione alle istanze dei lavoratori.

 

 

Continuiamo a costruire l’unità dei lavoratori a partire dalle sedi su obbiettivi concreti e condivisi.