In questi giorni gira per gli uffici comunali un volantino, apparentemente a firma di Giancarlo Cosentino – segretario della cisl del Comune di Roma – che si scaglia contro la petizione, a suo dire anonima, con la quale centinaia di lavoratori stanno chiedendo l’aumento del buono pasto.
Si dà il caso che la scelta di non far comparire i simboli delle organizzazioni sindacali promotrici è stata una precisa scelta finalizzata a promuovere tra i lavoratori una modalità diversa rispetto al tradizionale meccanismo di delega, entro i cui binari Cosentino vorrebbe ricondurli.
Oltretutto l’incremento del valore del buono pasto non è legato a una trattativa sindacale, ma dipende esclusivamente dalla volontà dell’amministrazione comunale.
Inoltre le risorse per il buono pasto vengono attinte dal bilancio dell’ente e non fanno carico al fondo per il salario accessorio.
Semmai deve esserci un momento negoziale relativamente al valore del buono pasto, occorre che si riferisca ai criteri per la sua erogazione.
Il “vigile” Cosentino rammenti che proprio su questo – per il settore degli asili nido – persiste la mancata corresponsione del buono pasto, grazie agli accordi di sfavore firmati dalla sua organizzazione con il CCDI del 18/10/2005 e rispetto ai quali – nonostante le iniziative di lotta - quasi 400 dipendenti sono stati costretti a rivolgersi al giudice del lavoro per ottenere giustizia.
E’ appena il caso di ricordare che Cosentino ha un “alter ego”.
Si tratta di un omonimo che si fregia del titolo di coordinatore della RSU e che, grazie a una mozione presentata dagli RSU eletti nelle Organizzazioni Sindacali di Base e approvata dall’assemblea RSU, impegnava il medesimo ad avviare con l’amministrazione un confronto su questo stesso tema.
Il nostro prode (Cosentino 2) ha pure indirizzato una nota all’amministrazione, ma l’incremento del buono pasto non c’è stato.
E il popolo se ne è accorto!
CON IL SINDACALISMO DI BASE, PER FAR RADDOPPIARE IL BUONO PASTO
RdB P.I. - ReteComune - Usi Ait