In data odierna 23 marzo 2022 l’Inps ha provato a fare uno sfratto alla Magliana in Via Pieve Fosciana 53 di una donna con tre figli a carico dei quali uno minore e un cane, per morosità palesemente incolpevole. Separata con bambini piccoli ha dovuto imparare presto a decidere se mangiare o pagare l’affitto. Per altro aveva già fatto domanda per una casa popolare, senza nessuna risposta.
Fin dalle prime ore del mattino abbiamo fatto un picchetto per difendere la famiglia, la presenza sul posto dello staff della Romeo con fabbro e qualche energumeno di supporto, l’arrivo dell’Ufficiale Giudiziario con l’Avvocato della Romeo, il veterinario per il cane e il cineoperatore della Polizia, ci ha chiarito l’intenzione di eseguire lo sfratto, confermata all’arrivo della Polizia.
Avevano pensato proprio a tutto meno che a trovare un tetto per gli sfrattatati. Li avrebbero sbattuti sul marciapiede e che si arrangino. Abbiamo esternato con forza la contrarietà a che non ci fosse un passaggio da casa a casa e attivato immediatamente l’Assessora ai Servizi Sociali del Municipio XI che, bisogna riconoscere, ha condiviso nettamente la nostra posizione, anche perché non erano stati avvisati e non avevano potuto predisporre neanche una struttura di rifugio temporaneo.
A tal punto l’Ufficiale Giudiziario e il Commissariato di Polizia di S. Paolo hanno dovuto constatare che non c’erano le condizioni per eseguire, è seguita una proroga fino al 4 luglio.
Malgrado la soddisfazione del risultato la notizia preoccupante è che, sembra, che l’Inps sia ricorsa direttamente alla Prefettura per far inserire gli sfratti dell’Ente tra quelli maggiormente urgenti e quindi scatta l’arrivo della Forza Pubblica, facendo scoccare un alto allarme sociale in un quartiere formato da un tessuto molto problematico di lavoratori precari, disoccupati o lavoratori autonomi resi ancora più poveri da due anni di emergenza economica e sanitaria derivata dalla terribile pandemia da Covid, che ora si tinge anche dell’orrore e delle ulteriori difficoltà economiche della guerra.
Francamente non se ne comprendono le ragioni, soprattutto perché ci troviamo di fronte a case messe in vendita e che una volta riottenute non potrebbero essere riassegnate dall’Ente e quindi destinate a restare chiuse o rioccupate, perché è evidente che la disperazione per la necessità di una casa necessita di risposte socialmente più adeguate, come il passaggio da casa a casa.
Su questo, qualcuno dovrebbe dire all’Inps che, se la smettesse di applicare prezzi di mercato e comportarsi come il più sciacallo dei costruttori, potrebbe anche giuocare un ruolo importante nella soluzione dell’emergenza abitativa a Roma mettendo a disposizione delle Istituzioni locali, Comune o Regione il patrimonio invenduto, solo alla Magliana si calcola che saranno almeno 1.000 le case invendute, su 1.700 messe in vendita.
Ora è possibile farlo, visto che nella legge di bilancio 2021, art. 1 comma 153 è previsto l’acquisto da parte degli enti locali di edifici pubblici per fronteggiare la grave emergenza casa.
Come si vede, se non vogliamo che questa Legge importante non resti solo nel novero delle leggi inapplicate occorre che si proceda a una moratoria degli sfratti e all’avvio di un confronto tra Istituzioni locali e Inps.
Per questo confidiamo anche nell’impegno del Presidente del nostro Municipio XI, che consideriamo l’avamposto più importante del tessuto democratico del territorio e nostro alleato in questa importante battaglia per il diritto alla casa.
COMITATO DI LOTTA PER LACASA “MAGLIANA NON SI SFRATTA”
ASIA-USB - MAGLIANA