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Lazio

SCAMPOLI E SORPRESE PASQUALI

Roma,

Comunicato n. 15/11

 

L’incontro non programmato svoltosi lunedì scorso presso la sede regionale con il presidente Mastrapasqua inerente la verifica avviata sulla sperimentazione in atto ed attivato con lo stesso “meccanismo di ascolto” che si è concretizzato in altre regioni, ha sortito non poche sorprese.

Non si è trattato infatti di un semplice saluto come qualcuno aveva inteso, ma di un vero e proprio faccia a faccia protrattosi per l’intera giornata con dirigenti e funzionari e, per quanto concerne le OOSS, per oltre due ore nel pomeriggio. Dopo l’intervento iniziale della CGIL (che ha sollevato dubbi e perplessità sulla sull’intera riorganizzazione) e quello della CISAL (tutto incentrato sulla dignità dei dipendenti) abbiamo fatto notare con fermezza e tranquillità quanto segue: 

        la mancanza assoluta di trasparenza nella assegnazione delle posizioni organizzative in regione, che ha dato luogo ad un’autentica lottizzazione;

        l’inaccettabile taglio dei servizi resi all’utenza e la frettolosa eliminazione delle file agli sportelli, banalmente ottenuta “abbassando la saracinesca”;

        il solco sempre più profondo scavato tra chi impartisce ordini e chi lavora con particolare riguardo all’attività di semplice smistamento fatta via mail delle pratiche da parte dei titolari di PO, del tutto avulsi dalla produzione; 

        il problematico affiancamento agli sportelli attivato peraltro solo in parte e tuttora spacciato per formazione in ambito regionale;

        la scandalosa complessiva gestione del problema della invalidità civile, dalla visita di revisione inizialmente richiesta anche ai soggetti affetti da sindrome di Down alla ennesima esternalizzazione; 

        la sudditanza sempre più sfacciata, mostrata anche al recente Forum, nei confronti del ministro contro la Pubblica Amministrazione, irresponsabile autore di una riforma praticamente fallita;

        l’incredibile spreco di risorse (da ultimo, gli occhialini in 3 D sponsorizzati dall’Istituto), che proiettano l’INPS nel baratro della privatizzazione.

Davanti ad una direzione regionale apparsa dimessa e in difficoltà, il presidente non si è sottratto al confronto, rispondendo tuttavia solo ad alcune domande e glissando su altre, lamentando comunque gli “attacchi nostalgici” subiti tramite comunicati (a suo dire) ingiustificati e diramati a tappeto.

La sua lettura complessiva mostra segnali positivi, per le “ampie dimostrazioni di riuscire a colmare le deficienze (in termini di risorse, ma pure organizzative) da parte del personale”, mentre il ruolo dell’INPS e la sua leadership “non sono in discussione”. Tutte le determinazioni sono state assunte in base a “decisioni prese sempre in forma collegiale ed in nessuna si parla di privatizzazione”. Aria fritta e voli pindarici sugli altri argomenti sollevati, dalle “previsioni impossibili” sulla invalidità civile alla “telematizzazione obbligatoria” da rivedere, dal blocco del turn over alle richieste sul salario accessorio, dalla presenza di KPMG in DG (+ altre 168 aziende) all’ultima trovata pubblicitaria “completamente gratuita”. Rimandati approfondimenti e verifiche alla prossima riunione dell’Osservatorio, il presidente lasciava infine un alone di incertezza sul rinnovo del suo mandato.

Coordinamento regionale USB INPS Lazio