Dopo il nuovo decreto del governo l’Unione Sindacale di Base Lavoro Agricolo ha proclamato lo sciopero della terra per il 21 maggio: nelle campagne marciscono i diritti, non le verdure! In un contesto di pandemia come quello che stiamo vivendo bisogna tutelare la vita degli esseri umani, cosa che il governo con il suo decreto sulla regolarizzazione non sta facendo. Il governo ha deciso di occuparsi delle braccia e non della salute delle persone, della verdura che rischia di rimanere nei campi e non dei diritti delle persone e dei lavoratori . I lavoratori rimarranno invisibili!
Noi invece chiedevamo, anche per tutelare i lavoratori dal Covid 19, il rilascio del permesso di soggiorno per tutti! Un permesso di soggiorno convertibile per attività lavorativa e che permetta a tutti di iscriversi all’anagrafe e di avere un medico di base. Ma il governo ha deciso di non accogliere queste richieste.
La retorica degli ultimi mesi sta mostrando come più che lavoratori con dei diritti il governo supporti la ricerca di lavoratori sfruttati, ricattabili ed usa e getta, tenuti sotto scacco da un permesso di soggiorno “stagionale”, o ricattati dalla possibilità di mantenere un reddito. Crediamo che un settore lautamente sostenuto da finanziamenti pubblici europei non possa continuare ad essere sinonimo di lavoro sottopagato e miseria.
Per queste ragioni USB. Lavoro Agricolo ha proclamato per il 21 maggio lo sciopero di tutti i lavoratori braccianti, uno sciopero che ha interessato anche i consumatori, astenutisi dall'acquisto di frutta e verdura.
- Chiediamo la regolarizzazione di tutti i migranti!
- Chiediamo un permesso di soggiorno convertibile in permesso per lavoro
- Chiediamo che i lavoratori vengano pagati come prevede il contratto nazionale
- Chiediamo che i lavoratori possano vivere nelle case, non nei ghetti
- Chiediamo più diritti per tutti
Il 21 maggio in tutti Italia abbiamo manifestato la nostra rabbia, in piazza, davanti alle Prefetture, alle sedi delle Regioni, ai supermercati osservando quelle misure di sicurezza che i padroni negano nei luoghi di lavoro.
Unione Sindacale di Base – Federazione Piemonte