Grande partecipazione allo sciopero generale del Pubblico Impiego, indetto per oggi dalle categorie pubbliche del Patto di Base (RdB-CUB P.I., Cobas P.I., SdL Intercategoriale).
I lavoratori della Giustizia hanno partecipato compatti alla riuscitissima e coloratissima manifestazione tenutasi davanti palazzo Vidoni urlando tutto il loro sdegno, sotto le finestre del Ministro Brunetta, per i provvedimenti contenuti nel decreto legislativo attuativo della legge 15/09.
Eppure l’attacco nei confronti dei Pubblici Dipendenti, senza esclusione di colpi, portato avanti dal governo per mano del Ministro Brunetta è all’epilogo.
Il vero disegno, che è la destrutturazione della Pubblica Amministrazione e il conseguente smantellamento dello stato sociale, viene nascosto da provvedimenti di facciata in cui si parla di meritocrazia, selettività, efficienza e qualità dei servizi.
Lo sanno bene i lavoratori della giustizia che da anni sono sotto il fuoco incrociato delle numerose riforme che avrebbero dovuto snellire i tempi della Giustizia ma che nella realtà hanno finito per affossare definitivamente il servizio.
L’unica vera triste realtà è la continua perdita salariale, dei diritti e della dignità sui posti di lavoro. La campagna denigratoria mossa nei confronti dei pubblici dipendenti in maniera trasversale da destra e da sinistra ha trovato sponda nell’opinione pubblica convinta che i lavoratori sono tutti fannulloni.
Di tutto ciò dobbiamo dire grazie anche ai sindacati concertativi che in proposito tacciono oppure balbettano visto che hanno contribuito e collaborato all’impianto.
Il ridicolo è che alcune OO.SS. abituate a continui balletti e salti della quaglia, a seconda dei governi che si succedono, firmano accordi vergognosi a perdere per poi incitare i lavoratori a protestare. Dimenticano lor signori di aver illuso, in passato, i lavoratori sbandierando un’imminente riqualificazione che non è mai arrivata.
Grazie a loro e alle fantasiose rivisitazioni che, in questi ultimi 10 anni, l’accordo sulla riqualificazione ha subito vari rimaneggiamenti a partire dall’integrativo del 2000, al successivo accordo del 2003, al blitz Vitali del marzo 2005, al protocollo Li Gotti del novembre 2006 senza che il passaggio di carriera si materializzasse. Oggi invece si propongono come i salvatori della patria e promettono sfaceli che non arrivano mai.
L’unica O.S. a tenere sempre la barra diritta è stata la RdB che sin dal 1999 con coerenza e determinazione ha sostenuto e sosterrà, con iniziative di lotta, la ricollocazione di tutto il personale.
I lavoratori dopo anni di contratti a perdere, di svendita dei diritti, di aumenti dei carichi di lavoro, di condizioni insostenibili in cui sono costretti ad operare, sanno perfettamente a chi attribuire le responsabilità.
A questi signori, da cui non accettiamo lezione alcuna, suggeriamo di dire con chiarezza da che parte stanno e di smetterla con le contraddizioni che emergono tra ciò che dicono e ciò che fanno.
La RdB continuerà, come sempre fatto, ad essere al fianco dei lavoratori, a sostenere e difendere il diritto al salario, alla carriera, alla sicurezza, alla dignità sui posti di lavoro.