Riunione coronavirus a Catania: la DP apre ma non troppo. USB incalza e chiede la massima tutela: prevenzione e protezione per chi lavora vuol dire prevenzione e protezione per la cittadinanza.
Si è svolta ieri la riunione sul Coronavirus alla DP di Catania.
Parte pubblica si è dimostrata disponibile, seppur solo in parte, all’ascolto di parte sindacale e ha garantito:
- L’installazione delle barriere in plexiglass agli sportelli;
- Di essersi già attivata per la sanificazione straordinaria dell’Ufficio;
- L’installazione di gazebi esterni finalizzati a non far subire intemperie a utenza che rimane in attesa a seguito di scaglionamento accessi;
- Implementazione servizio vigilanza;
- La riattivazione per il reperimento dei detergenti alcolici per il personale e utenza.
USB, nel far richiamo a tutte le richieste di misura preventive effettuate sia per iscritto in data 24 febbraio che in video conferenza lo scorso 25 febbraio con la Direzione Regionale Sicilia,
- Ha verificato che sia stato correttamente aggiornato il documento valutazione rischi, di concerto con medico competente ed RLS. In tal senso ha in ogni caso evidenziato importanza e condivisione aggiornamento costante con le OO.SS. e gli RLS sulla base del rischio epidemiologico;
- Sollecitato sia l’attivazione della unità di crisi a livello Regionale COVID 19 che l’attivazione della casella funzionale dedicata alle segnalazioni delle lavoratrici e dei lavoratori;
- Sollecitato l’acquisto di tutti i dispositivi di protezione individuali, il cui utilizzo deve avvenire su prescrizione autorità sanitaria nonchè l’utilizzo di disinfettanti contenenti alcol al 75 per cento (etanolo) o a base di cloro all’1 per cento (candeggina), così come indicato dalle disposizioni ministeriali;
- Chiesto il numero degli sportelli aperti, ovvero se sia stato previsto il massimo del contenimento possibile sulla base di quanto prescritto dalla nota Direzione Centrale;
- In ottemperanza alla tutela delle categorie indicate nella direttiva Dadone 1/ 2020, ove si fa riferimento a modalità flessibili i di lavoro, ha chiesto che in via preventiva parte pubblica inizi a effettuare una rilevazione dei fabbisogni potenziali rispetto a:
- “lavoratrici e lavoratori portatori di patologie che espongono maggiormente al rischio contagio;
- chi utilizza mezzi pubblici di trasporto per raggiungere la sede lavorativa;
- lavoratrici e lavoratori su cui grava cura dei figli a seguito eventuale contrazione dei servizi dell’asilo nido, scuole a infanzia”.
- Chiesto garanzie nei confronti del personale delle pulizie, per i quali si ritiene fondamentale la corretta informazione e predisposizione dei dispositivi di protezione: oltre a quanto previsto nella Direttiva governativa che parla di “approvvigionamenti e distribuzione non solo ai dipendenti ma anche a coloro che a diverso titolo operano e si trovano dentro l’Amministrazione “ si ritiene sussista una responsabilità etica nel far si che dentro un Ufficio Pubblico le garanzie valgano per tutte e tutti e soprattutto siano compatibili coi tempi di prestazione assegnati alle mansioni di pulizia. In tal senso, di concerto con RLS, è stata chiesta presa visione capitolato appalto pulizie e DUVRI;
- Ferma restando la ratio ministeriale sulla predilezione dei contatti telematici e telefonici, in relazione alle barriere in plexigass, di cui USB ha chiesto installazione sin dallo scorso 24 febbraio per tutto il personale a vario titolo coinvolto, si è ribadita l’installazione barriera plexiglass per i luoghi di ricezione ai piani o che lo svolgimento dei contraddittori e ricevimento ai piani avvenga in spazi dedicati, ciò al fine di garantire parità di trattamento e allo stesso tempo non rischiare di vanificare le misure adottate al front office.
- In relazione alle attività esterne USB ha chiesto, specie considerando che il processo tributario è carattere documentale, per le colleghe e i colleghi che svolgono attività di rappresentanza in Commissione Tributaria l’estensione della ratio prevista all’ art. 8 nota DC su missioni e trasferte dei lavoratori, ovvero che la partecipazione alle udienze venga autorizzata in quanto indispensabile o indifferibile.
In relazione alla corretta e aggiornata valutazione dei rischi sul territorio USB ha già provveduto a chiedere incontro formale al prefetto, organo garante sul territorio e alle autorità sanitarie, depositarie di conoscenze tecniche e relazione diretta col Ministero della Salute.
In relazione alle notizie pubblicate sulla stampa locale USB si riserva di scrivere al giornale in questione per precisare quali siano le misure previste a livello governativo e non certamente per un capriccio amministrativo (nel caso di specie lo scaglionamento degli accessi), evidenziare la violazione del diritto al contraddittorio
(gli piace vincere facile a sentire solo chi sta in fila!) e l’assenza totale di deontologia tecnica, arrivando a costruire una narrazione tossica che mette in conflitto contribuenti e lavoratori. Va ricordato che la sicurezza è un bene collettivo, e come tale va considerata ogni misura di contenimento, emanata nel caso di specie a livello governativo su territorio nazionale (isole comprese) e a tutela non solo di chi lavora ma anche di chi si reca dentro gli Uffici.
All’esito dell’incontro USB, che aveva già chiesto preventivamente un’integrazione dell’ordine del giorno di discussione, ha sollecitato una calendarizzazione degli incontri, chiedendo in particolare la discussione sul tema budget e carichi di lavoro.
La situazione di emergenza non può né mimetizzare le criticità ataviche degli Uffici né fermare la necessita cogente di una rimodulazione del budget.