I Vigili del Fuoco, organo designato e competente per il controllo e la sicurezza delle merci “pericolose” che transitano nei porti della Regione, sono chiamati solo ed esclusivamente quando la tragedia è in atto.
Il Decreto Legge n.10 del 17/06/1996 attribuisce inequivocabilmente il controllo delle sostanze radioattive al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco tramite i portali acquistati dal Ministero delle Finanze.
L’impianto nasce con l’acquisto di € 1.053.000 nel 1996 e finisce con l’abbandono totale di un progetto che aveva una chiara lettura in un sistema efficiente e capillare di controllo delle merci.
Purtroppo in questo paese la sicurezza è sempre dettata da una semplice parola: PROFITTO.
La soluzione migliore era, secondo la nostra organizzazione e non solo, la presenza di un organo competente quale i Vigili del Fuoco, primi nella “prevenzione” e nella risposta immediata del soccorso tecnico urgente.
I vari incidenti nei nostri porti indicano la casualità del controllo e la poca attenzione su temi che dovrebbero imporre investimenti atti alla salvaguardia del territorio.
La movimentazione di container del porto e del VTE di Voltri, primo con traffici di 32.7 mln di tonn. di merce totalizzate nel 2015.
Secondo la nostra 0.S. la prevenzione e la previsione degli incidenti avvenuti è di nostra competenza.
Di seguito le varie vicissitudini di un sistema estremamente delicato e nocivo per la popolazione:
- nel 2011 presso il porto di Genova Prà, grazie a controlli effettuati da un privato è stato intercettato un container carico di diverse tonnellate di metalli contaminati da cobalto 60. Il carico proveniva dagli Emirati Arabi ed era destinato ad un impianto produttivo dell’alessandrino; prima di arrivare in Liguria era transitato dal porto di Gioia Tauro con tanto di bolla d’accompagno.
- nel 2013 sempre al VTE si è verificata una scena analoga, con l’individuazione di un altro container radioattivo proveniente dal Benin.
- il 12 dicembre 2014 un articolo di Repubblica intitolato “Omessi controlli a container radioattivi, tre arresti in porto” annuncia: «Tre arrestati e altri cinque indagati sono il bilancio di un'inchiesta che oggi pomeriggio ha vissuto un'improvvisa accelerazione. Oggetto d'indagine della procura sono i controlli sui container radioattivi in ingresso nel porto di Genova. L'ipotesi accusatoria contesta il reato di omissione e di induzione al falso»
- Fuori dalla nostra Regione altri casi si sono succeduti negli anni. A Torino, nel 2012, una partita di vassoi per la casa è risultata radioattiva. Nel 2013 il cobalto 60 è arrivato in diverse città italiane sugli scaffali di alcuni negozi di utensili da cucina, i lotti erano passati dal porto di Taranto;
In questo scenario l’interrogazione del Movimento 5 Stelle in regione trova la massima condivisione della nostra O.S. nell’auspicio che la classe politica prenda coscienza e attui nell’immediato una riorganizzazione del controllo che veda il riutilizzo di attrezzature dello stato mai utilizzate, nonché i Vigili del Fuoco come organo tecnico professionale.
In questo contesto riteniamo doveroso ricordare i numeri dei soccorritori sul territorio sono 1 VVF ogni 13000 abitanti circa, un dato risolvibile solo con assunzioni vere, invece si hanno solo proclami politici vuoti e senza sostanza!!!