Le attiviste e gli attivisti di Slang USB hanno affisso in segno di protesta i manifesti “Cercasi schiavo” in tante città della penisola, tra le quali Massa, Rimini, Livorno, Genova, Catanzaro, rivolgendosi alle imprese che vogliono schiavi da sfruttare. Troveranno invece lavoratori e lavoratrici che si organizzano e lottano per i propri diritti e per un lavoro dignitoso!
L’anno scorso la nostra campagna si è sviluppata in tutta Italia ed è culminata con un corteo a Forte dei Marmi, dove l’attuale ministra del Turismo Daniela Santanchè era socia del Twiga, per portare le ragioni dei lavoratori stagionali nella capitale del turismo di lusso.
Anche quest’anno saremo al fianco degli stagionali per costruire la risposta alle lacrime di coccodrillo degli imprenditori da parte di chi l’attività turistica stagionale, nei locali e nei ristoranti la conosce meglio: i lavoratori e le lavoratrici. Ormai da diversi anni i datori di lavoro e perfino il ministro del Turismo lamentano la mancanza di manodopera in questi settori, non potendo ormai nemmeno più aggrapparsi alla scusa del Reddito di Cittadinanza che sarà abolito e sostituito da nuove indennità peggiorative dalla fine dell’estate. Una misura fondamentale nel proteggere i lavoratori dalla ricattabilità, che ora viene abolita, spingendo migliaia di persone verso lavori da fame. Abolizione che contrastiamo, per noi il reddito è uno strumento da ampliare per la tutela di lavoratori e lavoratrici.
Noi conosciamo le condizioni di lavoro nel turismo e nella ristorazione, che sia stagionale o meno, e da anni siamo impegnati in una lotta per migliorarle: salari bassi, lavoro nero e frequenti irregolarità da parte dei datori, carichi di lavoro usuranti ed estrema precarietà. A questo si unisce spesso l’arroganza dei datori che in troppi casi sfocia in ricatto, o addirittura molestia.
I principali contratti nazionali del settore sono scaduti - si pensi a Federalberghi e Fipe-Confcommercio -, contratti peggiorativi e non rinnovati nella parte economica sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil.
La priorità è quella di garantire paghe da contratto dignitose e capaci di fare fronte all’aumento dei prezzi che non sembra destinato a risolversi presto, con un’inflazione che sfiora il 13% su base annua. La nostra rivendicazione principale è un aumento netto di 300 euro netti in busta paga e l’introduzione di un salario minimo di 10 euro netti l’ora.
La lotta al lavoro nero e “grigio” passa per contratti di assunzione che devono coprire tutto l’orario di lavoro, e tutte le ore devono essere pagate in busta. Non è un esercizio di legalità: dall’importo dello stipendio in busta dipendono la Naspi, il Tfr e, un giorno, la pensione. Le istituzioni pubbliche devono controllare i datori irregolari, potenziando gli Ispettorati del lavoro.
Altro elemento è la lotta al demansionamento: alle mansioni svolte e alle responsabilità deve corrispondere con precisione il livello di inquadramento, da cui dipende la paga orario base del dipendente. Con il rispetto delle maggiorazioni per straordinario, lavoro notturno e festivo.
No intermediazione di manodopera: gli appalti o le cooperative di manodopera sono un ulteriore problema per i dipendenti. Le assunzioni devono essere dirette, da parte di chi gestisce attività o servizi. Per i servizi di pubblica utilità come mense, o stabilimenti balneari, bisogna aumentare il ruolo pubblico nella gestione. Rispetto di pause e turni o giornate di riposo. E diviene fondamentale una Naspi prolungata per i lavoratori stagionali!
Con questi obiettivi riprendiamo la campagna “Cercasi schiavo” come incontro e organizzazione con lavoratori e lavoratrici, per condividere le condizioni di lavoro e una piattaforma di rivendicazione.
Invitiamo tutti coloro che vengono sfruttati in questi settori a contattarci, a prendere appuntamento ai nostri sportelli e a partecipare alle assemblee e iniziative nei propri territori.
Verso la manifestazione del 24 Giugno a Roma! Per un salario minimo contro Governo e padroni!
Mai più sfruttamento stagionale.
Slang USB