Dopo un anno di lavoro la principale organizzazione spagnola contro i pignoramenti, la Piattaforma delle Vittime dei Mutui (PAH), ha costretto il governo e le banche del paese a reagire, spingendole a fare alcuni piccoli ma positivi passi verso la garanzia del diritto alla casa.
Il PAH è stato avviato nel febbraio del 2009 da un piccolo gruppo di cittadini di Barcellona, al fine di chiedere che la Legge sui Mutui includa la ‘daciòn en pago’ , una misura che renderebbe possibile restituire le chiavi e la proprietà alla banca, scaricando l’intero debito del mutuo se l’intestatario non lo rimborsa. Ma con un numero sempre maggiore di famiglie sfrattate dalle proprie case, il PAH è sceso in piazza nel novembre 2010 con la campagna Stop agli Sfratti, che ha guadagnato anche maggiore impulso durante le mobilitazioni di quest’anno del Movimento 15 Maggio (15-M). Il PAH è diventato un punto di riferimento per chi è in pericolo di perdere la propria casa, organizzato localmente da cittadini e attivisti per fornire consulenza legale e promuovere azioni di resistenza civile.
Oggi il PAH ha sezioni in più di 40 città e ha bloccato almeno 110 sfratti attraverso la resistenza non violenta. Da ottobre, centinaia di attivisti del 15-M sono andati occupando edifici vuoti per offrire uno spazio in cui vivere a famiglie sfrattate di città come Madrid, Barcellona, Terrassa e Granada; dozzine di famiglie hanno deciso di occupare per conto loro case vuote.
Attivisti associati al PAH ad Elche, una città vicino ad Alicante, ha offerto consulenza a fino a 50 famiglie e in molti casi hanno scoperto irregolarità prossime all’illegalità. “Ci sono famiglie che hanno pagato un’assicurazione contro l’insolvenza,” spiega per esempio Gloria Marin del PAH di Elche. “Non lo sapevano e la banca non ha detto loro nulla al riguardo mentre cercava di sfrattarli.” Ad Elche, e in molte altre città, i tribunali e la polizia non si sono mossi per intervenire contro le azioni anti-sfratto.
A Barcellona, una delle città dove il PAH è iniziato, la reazione del governo regionale è stata ancor più positiva. A ottobre, grazie in parte al PAH, il Consiglio cittadino si è mosso per dichiarare Barcellona “attiva nella prevenzione degli sfratti”, creando una commissione per studiare ciascun caso, per garantire il diritto alla casa e appoggiare l’inclusione della daciòn en pago nella Legge sui Mutui. Anche un centinaio di altre città ha adottato iniziative simili.
In altri luoghi, tuttavia, la situazione si è fatta un po’ più difficile. A Madrid, dove il PAH è riuscito a bloccare 17 dei 20 sfratti cui si è opposto, la reazione della polizia si andata intensificando. Il PAH ha iniziato la sua opera a Madrid lo scorso giugno, ma, dopo un mese di numerose prevenzioni di sfratti, i tribunali hanno deciso di aumentare la presenza della polizia. A luglio più di 50 poliziotti antisommossa hanno impedito a più di 100 cittadini di bloccare uno sfratto.
Da allora la presenza della polizia è aumentata ancor di più. “Nelle settimane recenti i tribunali hanno inviato la polizia in forze,” riferisce Chema Ruiz del PAH di Madrid. “All’inizio c’erano solo pochi ufficiali e gli sfratti erano bloccati agevolmente, ma la situazione è cambiata.” La settimana scorsa alcune persone sono state arrestate in un’azione anti-pignoramento; tra esse un fotografo del giornale alternativo Diagonal. Di fronte all’accresciuta presenza della polizia gli attivisti del PAH di Madrid hanno cambiato tattica, concentrandosi più sulla visita della commissione giudiziaria a una casa in pericolo e tentando di impedire che essa approvasse il pignoramento.
Nonostante la repressione di queste azioni nella capitale spagnola, il messaggio del PAH è arrivato alla politica spagnola convenzionale e vi ha trovato eco. Dopo i due anni in cui la campagna per la daciòn en pago è stata ignorata dai due partiti maggiori, alcuni mesi fa la maggior parte dei partiti politici del paese l’ha inclusa nelle proprie piattaforme in vista delle elezioni del 20 novembre. Anche il PSOE, che aveva rifiutato la daciòn en pago nel suo Parlamento dello scorso giugno, ha invertito la marcia e ha inserito la proposta nella propria piattaforma. Ma la vittoria del Partido Popular di destra al Parlamento, rende impossibile sapere se la promessa del PSOE si trasformerà in realtà.
Promesse politiche a parte, il lavoro del PAH ha forzato il governo ad alleviare parte delle asprezze dello sfratto avvertite da coloro che ne soffrono. “Abbiamo costretto il governo a fare una mossa,” afferma una dichiarazione sul sito del PAH. “E’ un cambiamento ridicolo e insufficiente, ma inaugura il percorso.”
Ora il governo regionale della Catalogna si sta spingendo più in là ed ha annunciato l’attuazione della daciòn en pago e l’acquisto di opzioni per permettere alle famiglie di conservare le proprie case. Il PAH lavora anche a una “iniziativa popolare” per presentare una petizione al Parlamento per il riesame dell’inclusione della daciòn en pago nella Legge sui Mutui. Presto comincerà a raccogliere le 500.000 firme necessarie per farlo.
Anche le banche stanno cominciando a reagire alle richieste popolari riguardo al diritto alla casa. A Murcia il PAH ha negoziato la daciòn en pago per 100 famiglie, così come ha fatto per migliaia di esse in tutta la Spagna. In molti casi, dopo aver accettato la daciòn en pago, cancellando il debito in cambio della casa, le banche hanno acconsentito a permettere alle famiglie di rimanere nelle proprie case pagando un affitto sovvenzionato. “Non è perché siano migliorate ora, bensì perché sono state costrette a prendersi cura della propria immagine,” afferma una dichiarazione del PAH.
Alcune banche hanno lanciato programmi quali il “Leasing di Sostegno” della La Caixa, che offre 3.000 case con un affitto mensile tra i 75 e i 150 euro, o l’inclusione della daciòn en pago nei propri mutui, anche se generalmente a tassi di interesse molto alti.
Oggi in Spagna le banche stanno diventando i principali immobiliaristi. La sola Bankia – una banca privatizzata di recente – ha iniziato l’anno con più di 11 miliardi di euro di proprietà, diventando la principale proprietaria terriera del paese. Altre banche come la CAM (anch’essa privatizzata di recente), il Santander e il BBVA, offrono più di 20.000 case pignorate con sconti significativi. La maggior parte di queste banche ha ricevuto miliardi di euro dal governo in salvataggi l’anno scorso. Il PAH chiede al governo di acquistare queste case dalle banche al fine di aumentare il numero di unità immobiliari pubbliche ma, almeno per ora, il governo resta sordo.
Originale: Waging Nonviolence (traduzione di Giuseppe Volpe)