Il diluvio scatenatosi per l’intera giornata sulla capitale ha solo ritardato l’inizio del XXIII coordinamento dei delegati del Lazio protrattosi nel tardo pomeriggio.
La stringata relazione di apertura ai lavori ha fatto subito il punto sulla attuale fase politica, illustrando in particolare gli obiettivi del commissario straordinario per la revisione della spesa (sottrarre ancora 32 miliardi allo stato sociale) e le palesi intenzioni del ministro per la Funzione Pubblica (nuovo comparto, salario unico, mobilità e licenziamento) circa la parte normativa del contratto, mentre quella economica verrebbe presa in esame soltanto il prossimo anno, una volta accettate formalmente le condizioni imposte dalla nota controriforma Brunetta.
Sul fronte interno la situazione non è per nulla migliore, con due contrattazioni al palo, le selezioni per i passaggi bloccate ed una “integrazione” che incombe, senza peraltro voler considerare gli strascichi legati alla vicenda Mastrapasqua.
Dal vivace e serrato dibattito che ne è scaturito, sono emerse con una estrema chiarezza sia le finalità da perseguire che la ricerca di valide modalità operative atte a raggiungere concretamente gli scopi, a cominciare dalla precisa volontà di ridurre comunque la forbice salariale e di rivedere i notevoli carichi di lavoro.
Da più parti è stato segnalato che la lotta alla corruzione e all’evasione fiscale, unitamente ad un migliore utilizzo dei vari fondi strutturali europei, porterebbe a un consistente recupero (complessivamente stimato in 350 miliardi di euro) mentre il progressivo smantellamento della Pubblica Amministrazione ovunque fa registrare un drastico peggioramento delle condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori, con una lacerante frantumazione dei rapporti tra colleghi, specie in questa delicata fase di accorpamento degli stabili ed integrazione tra gli Enti.
Nella piena consapevolezza che le altre OOSS non fanno altro che rincorrere le nostre iniziative (vedi quanto accaduto lo scorso anno sul rinnovo del contratto e sulla vertenza mansioni, per non parlare della nostra mobilitazione al MEF), il coordinamento ha fissato per l’anno in corso le seguenti priorità, sulle quali fin d’ora si andranno a formare quattro distinti gruppi di lavoro su base volontaria: l’integrazione del personale, le piattaforme contrattuali, la vertenza mansioni e la nuova campagna di adesioni (in vista delle elezioni RSU del prossimo 2015), mentre restano in parte ancora da definire le indispensabili modalità operative.
Nel primo pomeriggio è stato poi affrontato il tema inerente la particolarissima situazione esistente in direzione regionale, dove la casta continua a pretendere ed ottenere tavoli separati. Con il passare del tempo, appare sempre più chiaro che questo comportamento palesemente discriminatorio, unico nel suo genere, nasconde in realtà la grande debolezza delle altre OOSS e si ritorce loro contro non avendo noi nulla da spartire con chi pensa solo alle posizioni organizzative.
Il coordinamento ha infine ritenuto inaccettabili gli ulteriori ritardi sulla mobilità regionale, l’assegnazione tramite interpello della titolarità di posizioni vacanti e la mancata programmazione delle scadenze relative ai buoni pasto, che di fatto ha costretto il personale a non poterne ancora usufruire (vedi diffida allegata). Considerata la situazione l’appello rivolto ai colleghi è quello di rialzare insieme la testa e rigettare ogni becero tentativo di clientela o di parametri 124 fasulli…