La piccola grande comunità che vive da 84 anni presso il Convitto “Principe di Piemonte” di Anagni, vero cuore pulsante del frusinate gestito nel tempo prima dall’INADEL e poi dall’INPDAP, ha oggi l’urgente necessità di essere supportata.
Non è un problema di poco conto specie si considera che la struttura in oggetto è complessivamente disseminata sopra una vastissima area di oltre 22.000 mq dei quali 7.000 coperti e 15.000 destinati ad aree verdi e vari impianti sportivi.
La giornata tipo dei circa 200 utenti che annualmente la popolano tra convittori residenziali e studenti del semiconvitto è scandita da impegni didattici, sportivi, formativi e culturali, oltre che d’integrazione col territorio e con la realtà locale.
La gestione già di per sé complessa della struttura ha comportato annualmente uno sforzo economico non indifferente, ma è divenuta critica circa cinque anni or sono, quando la competenza gestionale ha smesso di essere centralizzata e tutte le realtà sociali che facevano capo alla Direzione Centrale Welfare si sono ritrovate, di fatto, senza l’unico budget e sprovviste di linee operative uniformi.
Attualmente alla Direzione Centrale spetta il compito di stabilire le politiche del welfare, mentre le direzioni regionali hanno assunto competenza della gestione e coordinamento operativo peraltro con procedure inadeguate e lungaggini non più accettabili sotto tutti i punti di vista.
Le spese di gestione e di conduzione infatti vanno comunque autorizzate, con il risultato che le richieste di sollecito ed i relativi chiarimenti finiscono purtroppo col rimbalzare continuamente da un capo all’altro anche se per modeste entità.
Com’è facile comprendere, questa procedura è completamente inadeguata per gestire il “quotidiano” di una struttura sociale, che il più delle volte è costituito da eventi sopravvenuti che di solito richiedono soluzioni pressoché immediate. Ma non basta.
Perché la situazione del Convitto è giunta ormai al limite per la scadenza degli appalti relativi ad alcuni servizi di manutenzione, rimasti tagliati senza seguito:
· manutenzione e pronto intervento - servizio cessato il 31.07.2012
· manutenzione giardini e aree verdi - servizio cessato il 31.12.2013
· manutenzione infissi e arredi - servizio cessato il 31.12.2013
· manutenzione estintori e antincendio - servizio cessato il 28.02.2014
· manutenzione impianti di sorveglianza - servizio cessato il 28.02.2014
· manutenzione pulizia e lavanderia - servizio cessato il 28.02.2014
Nonostante la precedente direzione regionale abbia ricevuto l’autorizzazione ad attivare le regolari procedure nello scorso febbraio (per i servizi di cui sopra già scaduti), ad oggi non si è mossa paglia.
Come rappresentato in precedenti occasioni la USB ritiene che queste strutture e le loro attività interne vadano mantenute, difese ed ove possibile potenziate.
Adesso non c’è un minuto da perdere. A patto che si voglia dare nuovo impulso a questa inestimabile realtà di cui dobbiamo essere solo orgogliosi ed al tempo stesso un segnale tangibile alla pattuglia di colleghi quotidianamente impegnati in quello che si sta configurando come un vero avamposto a grandi dimensioni.