C’è una strana fibrillazione in giro. Ci vengono segnalate riunioni convocate dai responsabili, pressioni esercitate sui lavoratori per la statistica, richieste pressanti per intensificare i ritmi di lavoro, e cose di questo tipo.
Evidentemente si avvicina la scadenza del 31 marzo, entro la quale sarà fatta la rilevazione trimestrale della produzione per il pagamento dell’incentivo 2012.
A tale riguardo è necessario ancora una volta ribadire che il nuovo parametro di riferimento dato dal coefficiente 124 non è un parametro individuale, ma va rilevato a livello provinciale, e non può essere “utilizzato come spauracchio per i lavoratori”, per usare le parole che lo stesso Direttore regionale ha usato in varie occasioni, sia al tavolo sindacale che in altre circostanze, come la videoconferenza tenutasi lo scorso febbraio.
Noi siamo molto preoccupati per il clima all’interno delle sedi; sentiamo lavoratrici e lavoratori molto stressati, che faticano a stare dietro alle continue richieste e sollecitazioni, interne ed esterne, e vogliamo segnalare per tempo questo allarme, prima che la situazione precipiti del tutto.
Non intendiamo gettare la croce addosso a nessuno, ma neanche possiamo fare finta di niente. Né vogliamo pensare che il Direttore Regionale al tavolo sindacale affermi alcune cose per non turbare la pace sociale, mentre nelle riunioni di lavoro con i dirigenti faccia il contrario, generando un effetto a cascata sui posti di lavoro.
Le strutture di questa regione lo scorso anno si sono segnalate per gli ottimi risultati in termini di produzione realizzata, ed in effetti non ci sembra di vedere in giro schiere di “fannulloni”. Riteniamo perciò del tutto immotivata questa pressione continuamente esercitata sul personale, e chiediamo che in primo luogo i Direttori si attivino per garantire condizioni di vivibilità all’interno delle sedi e un clima di maggiore serenità.
Se qualcuno invece si è messo in testa di fare il Brunetta di turno, sta sbagliando clamorosamente.
In realtà è sempre più evidente che questa riorganizzazione si sta rivelando un fallimento, sia per le condizioni di lavoro determinate all’interno dei posti di lavoro, che per il peggioramento dei servizi all’utenza, sul quale si sta accumulando una letteratura, che dovrebbe preoccupare i nostri dirigenti, ammesso che abbiano ancora a cuore il bene dell’Istituto.
USB da tempo sta chiedendo il definitivo superamento di un sistema gestito in modo unilaterale dall’Amministrazione, che partorisce piani non concordati con alcuno, palesemente irrealizzabili, al solo scopo di rivendicare quel risparmio tanto caro al Governo “tecnico”. Non è vero, presidente Mastrapasqua?
Temiamo purtroppo che il “Nessuno” del titolo si riferisca proprio all’incentivo 2012.
Coordinamento regionale USB INPS Lombardia