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Lazio

UNO SPETTACOLO INDECOROSO

Roma,

Comunicato n. 16/10

 

Pensavamo di averle viste e sentite tutte... o quasi. Evidentemente ci sbagliavamo. Ma ciò che è accaduto in occasione della recente visita della direttrice regionale in quel di Pomezia ha veramente dell’incredibile e resta, almeno per noi, sul serio inaggettivabile. Dunque i lavoratori di Roma Centro “si chiudono nelle stanze per non fare sportello” (!) ed “entrano ed escono dalla sede per fare la spesa” (!!). Inoltre, “da un controllo che è stato effettuato, risulta che solo una ventina di dipendenti ha partecipato all’iniziativa del 5 maggio” (!!!), quella per intenderci indetta dalla RdB (esattamente 22 su 66 ndr). Queste gratuite reiterate affermazioni, fatte alla presenza di due intere delegazioni, non sono venute né da un dirigente della tecnostruttura, né tanto meno dalla direttrice del Lazio, ma dal responsabile regionale CISL al quale, superato un primo momento di naturale sconcerto, nel silenzio glaciale degli astanti, abbiamo dovuto rammentare che:       

  • non ci risulta che quanto da lui asserito accada in alcun modo, né a Roma Centro, né in altre sedi del Lazio;    
  • l’amministrazione è comunque in possesso degli strumenti adeguati per poter efficacemente intervenire nella eventualità si verificassero singoli casi isolati;       
  • non è possibile insistere con simili litanie per ricattare in definitiva il Sindacato.

 

Molto opportunamente, il portavoce RSU di Pomezia ha sollevato a questo punto tutti dall’imbarazzo, focalizzando l’attenzione sui problemi riguardanti la sede e le agenzie. Ma anche qui, peggio che andar di notte. Nonostante il netto miglioramento registrato rispetto allo scorso anno ed evidenziato dallo stesso direttore, l’invito resta quello a fare di più, nonostante tutto. Ed il primo accorato appello di una collega (“ma che altro dobbiamo fare?”) è stato purtroppo lasciato cadere incredibilmente nel vuoto. Per non parlare del magazzino di stoccaggio con 22 persone accatastate in uno stabile adibito a sole 12 unità, quale risulta al momento l’agenzia di Albano. Mentre ad Anzio (e qui siamo in piena fantascienza) sembra che i pochi colleghi superstiti se ne stiano con le mani in mano a perdere il tempo crogiolandosi: anche loro potrebbero impegnarsi di più.

Ma non basta. Il nuovissimo progetto denominato “Focus group” prevede un ulteriore sondaggio da effettuare con 12 cittadini scelti a caso quotidianamente per verificare come mai l’utenza non partecipa a quella idiozia di emoticons. Naturalmente a Pomezia. Dobbiamo infine registrare, purtroppo, il totale recentissimo appiattimento della CGIL e della CISAL al tavolo regionale su posizioni di potere a braccetto col gatto e la volpe.

Mentre da tutta Italia le richieste di un’auspicata ma improbabile unità si susseguono, nel Lazio inopinatamente si pretendono i tavoli separati. Senza lungimiranza, né decoro.

 

Coordinamento regionale RdB INPS Lazio