Lunedì 3 ottobre l’Unione Sindacale di Base presenterà alla Procura di Roma una denuncia contro tutte le condotte poste in essere dalle società che commerciano gas, energia elettrica e prodotti petroliferi ai danni della collettività, speculando sulle differenze tra quanto hanno pagato le materie prime e il prezzo al quale ce le stanno rivendendo.
Nella denuncia di USB si chiede che vengano sequestrati e/o acquisiti:
- gli extraprofitti dei traders italiani o i documenti relativi agli stessi;
- tutti i documenti attestanti i ricavi dell’ultimo anno degli operatori italiani che commerciano gas naturale;
- i documenti relativi agli utili del Ministero dell’Economia e delle Finanze nonché di CDP S.p.A., e i documenti relativi alle comunicazioni al Ministero dello Sviluppo Economico dei prezzi praticati.
Nell’attesa delle risposte dalla Procura è stata già depositata istanza di accesso agli atti per chiedere a tutti i soggetti che hanno un ruolo in questa speculazione qualsiasi documento o atto che possa giustificare gli aumenti.
Nel pomeriggio di lunedì 3, a partire dalle ore 16, l’USB organizza una manifestazione davanti alla sede di Cassa Depositi e Prestiti in via Goito. Cassa Depositi e Prestiti è azionista di maggioranza di ENI, una delle tante società che hanno goduto di extraprofitti per una somma complessiva di circa 40 miliardi.
Riguardo alla notizia riportata oggi dai media per cui dal 1° ottobre cambierà il metodo per calcolare il prezzo del gas (dal TTF al PSV italiano) l’USB segnala che l’andamento storico del prezzo del gas in Italia ha seguito esattamente quello della Borsa di Amsterdam e che pertanto siamo di fronte a un semplice cambiamento di facciata. È urgente non solo recuperare gli extraprofitti, cioè il furto conclamato a milioni di cittadini/utenti, ma anche bloccare il prezzo di gas e luce al consumatore.
Unione Sindacale di Base
28-9-2022