Il primo incontro convocato ufficialmente dalla neo dirigente responsabile della sede provinciale di Rieti aveva stranamente un solo punto all’ordine del giorno: varie ed eventuali, il che poteva pure voler dire aprire una finestra sullo scibile.
E in effetti il tentativo malcelato è stato proprio quello di fornire una sommaria informativa alla RSU e alle OOSS su tutto quanto si sta progettando, peraltro a velocità della luce, proprio in questi giorni tra integrazioni reali e comunicazioni virtuali, dal nuovo Piano Industriale all’agenzia del soggetto contribuente, dalla gestione dello straordinario comunque da contrattare alla ennesima richiesta di “fungibilità” tra le persone, da ciò che si è dovuto buttar via in INPDAP a quello che poi si acquisterebbe con il risparmio dovuto alla dismissione degli immobili.
Giusto per far sapere a tutti come funziona e sottolineando finanche la fortuna dovuta ad una non meglio identificata specificità di Rieti nella sperimentazione. Insomma, un grande progetto in embrione al quale non si può rinunciare pur di fare qualcosa... Un’occasione da prendere al volo, come altre tristemente note.
Abbiamo a questo punto doverosamente rammentato a chi, di sicuro, non c’era che fine hanno fatto in INPS le precedenti fantasmagoriche sperimentazioni dal lontano 2008 ad oggi ed i mirabolanti progetti intrapresi tutti immancabilmente falliti, per giunta a spese del personale e con le reazioni inferocite dei cittadini.
Da ultimo, proprio quello riguardante il soggetto contribuente che, dopo anni di sperimentazioni a tappeto in cui non s’è fatto altro che osannare ed incentivare la dea telematizzazione a scapito del rapporto con l’utenza, ha visto di recente l’amministrazione fare un’improvvisa inversione e tornare in ottica di processo.
Così come abbiamo rilevato che, nonostante le promesse e le cosiddette pezze giustificative, in precedenti occasioni il personale del Lazio è stato penalizzato.
Perfettamente consapevole del fatto che, con altrettanta celerità, potrebbe poi perdere l’incarico affidatole e non avendo perciò nulla da perdere, la direttrice ha comunque sposato a scatola chiusa un progetto definito notevole e corposo, di nuovo argomentandolo con un imbarazzante “e dunque facciamo qualcosa”.
Con estrema chiarezza abbiamo anche ribadito quanto è stato anticipato già la settimana scorsa sui tavoli regionale e nazionale in merito all’assegnazione di posizioni organizzative: la priorità della USB non è certamente quella di mantenere e tantomeno di estendere il numero attuale delle PO, bensì quella di evitare nella maniera più assoluta che oggi queste continuino ad essere finanziate dal Fondo dei lavoratori. Che prendono uno stipendio diverso da questi geniali progettisti.
Sarà inoltre indispensabile procedere quanto prima ad una corretta ripartizione dei carichi di lavoro tenendo conto sia dell’organico a fine anno in caduta libera che delle mansioni effettivamente svolte da colleghi discriminati delle aree A e B.
Per quanto concerne la regolamentazione dello straordinario, abbiamo infine convenuto che i vari responsabili degli uffici produrranno in tempi brevi le eventuali proposte alla direzione, che poi procederà a regolare convocazione della RSU e delle OOSS, onde definire le lavorazioni.
Tutte cose che dovranno essere perseguite con la necessaria tranquillità, senza alcun fraintendimento o forzature, rigettando mentalità aziendalistiche che non ci appartengono ma, soprattutto, evitando di guidare a fari spenti nella notte...