L’amianto è purtroppo strettamente correlato al tema delle malattie professionali di noi vigili del fuoco. Come sindacato ci battiamo da lunghissimo tempo per spingere la nostra amministrazione ad aprire gli occhi su questa pericolosissima fibra con cui, non di rado, si può venire a contatto durante gli interventi di soccorso (vedi incendi di siti industriali, stalle, fienili e nei crolli dovuti a terremoti o esplosioni). Con una amministrazione che ancora agli inizi degli anni 2000 non riconosceva il mesotelioma come malattia derivante da causa di servizio, ancora oggi non vuole istituire un registro sulle malattie professionali di noi vigili del fuoco. Il 6 dicembre 2016 durante un convegno che si è tenuto all’I.S.A. di Roma, organizzato da noi di USB e l’O.N.A. (Osservatorio Nazionale Amianto) abbiamo assistito alle patetiche lacrime di coccodrillo del dirigente sanitario nazionale del CNVVF che, nonostante più volte smentito dai dati e dalle testimonianze, continuava a sviare il discorso su altri temi pur di non entrare nel merito dell’argomento malattie correlate all’amianto. Quel convegno si è svolto a poca distanza dal sisma in Italia centrale che ha raso al suolo Amatrice e altri comuni limitrofi. Nelle prime e concitate operazioni di soccorso abbiamo visto i colleghi scavare a mani nude e spesso senza mascherine su cumuli di macerie da dove spuntavano canne fumarie, pannelli di copertura e materiale isolante contenente asbesto; mentre i vertici del corpo o erano in ferie, oppure, erano più intenti a raccogliere gloria (non di certo loro) davanti alle telecamere dei media che preoccuparsi della salute dei pompieri. Solo noi di USB siamo andati immediatamente sui luoghi colpiti dal terremoto per verificare la situazione, raccogliere dati e testimonianze della presenza di manufatti contenenti amianto. Solo grazie alle nostre denunce fatte all’opinione pubblica e ai media l’amministrazione è stata costretta ad avviare degli screening sui lavoratori che hanno prestato soccorso in prima fase. Abbiamo continuato a denunciare il totale disinteresse dello stato e dei vertici dipartimentali sulla salute di noi Vigili del Fuoco (non abbiamo copertura INAIL); un grido di allarme che abbiamo portato anche al convegno USB – O.N.A. che si è svolto lo scorso 25 febbraio a Napoli. Oggi, nonostante la perfetta solitudine con cui abbiamo portato avanti la battaglia per il riconoscimento amianto anche per i vigili del fuoco, iniziamo a raccogliere i frutti della nostra lotta e quella di quei lavoratori che si sono ammalati per colpa dell’asbesto. Infatti l’INPS in data 4 agosto u.s., con messaggio n.3249 ha riaperto i termini di presentazione della domanda per la pensione di inabilità al lavoro per i soggetti affetti da malattie di origine professionale derivanti dall’esposizione all’amianto, includendo anche i vigili del fuoco. Tale temine è stato fissato al 16 settembre 2017, ma la “celerità” della nostra amministrazione ha fatto si che tale comunicazione INPS, nonostante l’importanza dell’argomento, venisse diffusa dalla Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie agli uffici periferici solo il 6 settembre 2017, appena 10 giorni prima della scadenza! Va bene che ad agosto l’… “Italia” è in ferie, ma su queste cose non si scherza!
Ora qualcuno cercherà di prendersi dei meriti sul risultato, ma con quale faccia lo faranno?
USB da sempre lotta per la tutela della salute dei lavoratori e, continuerà sempre a farlo!