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Infrastrutture e Trasporti

art 263 DL34/20 "Smart" working Bozza del POLA del Ministero infrastrutture e Trasporti

Roma,

IL MIT presenta il Programma organizzativo lavoro agile (POLA). USB chiede al Governo regolamentazione nazionale per la P.A. - 22 gennaio 2021

Si è svolto giovedì 21 gennaio u.s. l’incontro, presieduto dal Capo del Personale MIT dr. Marco Guardabassi tra Amministrazione ed OO.SS. relativo al cosiddetto POLA (Programma organizzativo lavoro agile) del Ministero Infrastrutture e Trasporti previsto dall’Art. 263 del DL 34/2020 (vedi qui il link alla norma). Detto articolo invita le Amministrazioni (ma di fatto impone) a predisporre entro il mese di gennaio di ogni anno un progetto per il lavoro agile, coinvolgendo almeno il 60% dei lavoratori e prevedendo vincoli e penalizzazioni in caso contrario.

Un disegno governativo che va quindi ben oltre la necessità di contenere la pandemia in atto ma che obbliga ad accelerazioni che rischiano di vanificare, per le lavoratrici ed i lavoratori pubblici, i possibili effetti positivi delle nuove forme di lavoro in remoto, deviando l’attenzione dalle vere emergenze della Pubblica Amministrazione.

E’ perlomeno incoerente che, nonostante la norma suddetta fosse emanata a meta 2020 e si riferisse al termine emergenziale fissato al 31 dicembre u.s, il Governo (Funzione Pubblica) non abbia adeguato l’art. 263 suddetto alla proroga attuale dell’emergenza, mantenendo invece il termine perentorio per i POLA al 31 gennaio cioè in piena pandemia, emanando solo generiche linee guida sul lavoro agile francamente piuttosto “dottrinali” ed abbandonando le Amministrazioni a se stesse.

Un po’ come sta avvenendo per la vergognosa questione dei buoni pasto, lasciata all'autonomia di ogni Amministrazione,  con l’effetto che molte amministrazioni ed enti lo riconoscono da un anno, semplicemente applicando il  CCNL quando dovuto,mentre altre non lo fanno (nel MIT,  prevale la purezza morale, infatti la Ministra De Micheli ed il suo portavoce Capo del Personale, adducono ostacoli di natura “etica” infischiandosene evidentemente degli oneri a carico dei lavoratori). Insomma il POLA parte col piede sbagliato

Forzature evidenti: è ovviamente assurdo tentare di monitorare/implementare a regime la cosiddetta performance ed organizzare il lavoro cosiddetto “agile” o “smart” parametrandolo alle modalità vissute nella emergenza pandemica (e siamo come noto in deroga alla legge nazionale 81/2017 sul lavoro agile)

Strumentalizzazioni palesi: ci basti ricordare il tentativo maldestro di chiudere le sedi del Provveditorato OO.PP. della Toscana dal primo dell’anno introducendo (d’obbligo quindi)  mobilità e smart working, ma senza nessun progetto generale (vedi qui nostro comunicato)

Le norme Conte-Dadone, in continuità con le norme Renzi/Madia, prevedono sul lavoro agile (Pola) e nel comodo solco tracciato della legge Brunetta, (2009) che i rappresentanti sindacali debbano essere meramente “sentiti” nella stesura del Programma L.A.. Si impedisce di fatto che i lavoratori pubblici partecipino econtribuiscano all’efficienza e tutelino il proprio lavoro e la propria vita privata. Ciò di cui ci si preoccupa è solo che le Amministrazioni adattino al POLA i già pessimi Regolamenti vigenti sulla cosiddetta misurazione del “merito” e delle “performances”. 

Peraltro nella situazione drammatica di carenza di risorse che attanaglia il MIT (basti pensare alla Motorizzazione Civile ma anche ad altri settori operativi e non) imporre l’applicazione tout court di tali percentuali di lavoro a distanza (60%) significa o non conoscere la P.A. oppure tentare scientemente di affossarla.

Quindi il MIT/OIV,  presenta una bozza di piano POLA (sotto allegata) giocoforza incompleta, ma che tuttavia contiene già passaggi insidiosi e molte criticità che USB in riunione ha evidenziato ad esempio:

--la previsione certa di una “maggiore attitudine ai carichi di lavoro dei futuri smartworkers (considerando evidentemente un po’ lavativi i lavoratori in presenza…)

--il potenziamento del lavoro in “team”  dato per certo con lo "smart" (ed un vero ossimoro allo stato) 

--  il “contrabbando” di risparmi (certi) per incrementi di “performance” (illusori). 

-- Il MIT infine liquida già come “desueto” (sic!) il lavoro in presenza, sbandiera come “vincente” il rapporto intimo che si prefigura tra dirigente/lavoratoreagile (uno a uno) che condurrebbe finalmente ad una condizione di benessere lavorativo, di cui sarebbe prova il raggiungimento (dato per certo) della fantomatica condizione win/win (io vinco/tu vinci). Una “simbiosi vantaggiosa” che, a parere della nostra O.S., sarà in molti casi aleatoria ed anzi irraggiungibile senza una riforma della dirigenza ed un riequilibrio dei rapporti lavorativi (e soprattutto salariali!!!), mentre anzi la bilancia svantaggi/benefici del lavoro smart potrebbe facilmente vedere penalizzati i lavoratori (tutti).

Secondo USB se le scelte organizzative sono prerogative datoriali, vanno comunque rispettate le forme di partecipazione sindacale senza dannose fughe in avanti su tematiche così vaste.

USB ha chiesto invece al MIT un atto di coraggio e di cogliere invece occasione per una reale ricognizione dei fabbisogni e di una seria riorganizzazione del lavoro nei diversi settori:   mobilità, blocco degli “interpelli selvaggi” e cuciti su misura, orientamento vero al lavoro di squadra, trasparenza su procedure e carichi di lavoro – chiarezza sul ‘chi fa che cosa’, una ricognizione generale ed attuale sui fenomeni di mobbing e sul livello di rischio stress lavoro correlato nel dicastero.

USB come altre sigle ha poi denunciato l’inaccettabile mancato coinvolgimento sul suddetto POLA (obbligo normativo) del CUG MIT, (antidiscriminazioni) e che non è stato neppure consultato, cosi come del Comitato Paritetico per l’innovazione MIT (CCNL art. 6) cioè degli organismi regolatori e di tutela nei quali siedono oltre all’Amministrazione i rappresentanti dei lavoratori.

Per fermare la farsa già in atto nei ministeri su questi cosiddetti POLA e parlare seriamente di lavoro e di innovazione nella PA la USB PI ha chiesto un incontro urgente alla Ministra per la Funzione Pubblica Fabiana Dadone ed il 29 gennaio p.v. sarà in presidio presso Palazzo Vidoni (vedi qui a questo link la nota alla ministra Dadone)

A margine della riunione l’Amministrazione ha poi dato informazione sul Regolamento incentivi  ex art. 113 D.lgs 50/2016, che dovrebbe a giorni tornare dal Consiglio di Stato con il previsto parere definitivo dopo le modifiche ulteriori di dicembre. Invece per svolgere le prove sospese per i passaggi di area, viste le difficoltà dovute alla perdurante emergenza, si sta studiando la possibilità di utilizzare le aule esami degli Uffici Motorizzazione (visti i rinvii va anche valutato un allargamento della platea dei posti a concorso.

Qui a questo link oppure sotto in allegato  trovate il documento in bozza POLA di cui sopra predisposto dall’Amministrazione e che l'Amministrazione intende rendere parte integrante del Regolamento della “performance”.  Invitiamo tutt* a leggerlo con attenzione.

USB PI Ministero Infrastrutture e Trasporti  

28 gennaio 2021 GIUNGE COME PRESUMIBILE LA PROROGA DELL'EMERGENZA ANCHE NEL PI E LA PROROGA TEMPI PER I POLA: USB aveva ragione perchè il MIT ha sempre tanta fretta ?

USB MIT CHIEDE SOSPENSIONE POLA INVIATO IN VERSIONE DEFINITIVA AD OOSS ED OIV (modifica Regolamento performance)

USB PI IN PRESIDIO FUNZIONE PUBBLICA PALAZZO VIDONI ORE 10,30 29 GENNAIO 2021  (leggi qui -->>)