Mettendo ancora una volta da parte le profonde divisioni e le amarezze, anche personali, ad esempio per i recenti comportamenti di alcune organizzazioni sindacali soprattutto all’INPS, in merito alla vicenda che ha riguardato le illegittimità commesse dal Capo del personale e la proposta di licenziamento dei delegati USB “responsabili” di aver denunciato l’illecito, volendo anteporre a tutto, come sempre, l’interesse comune e favorire la più ampia partecipazione possibile alle iniziative, USB dichiara la propria disponibilità ad organizzare un’assemblea nazionale davanti alla sede del Parlamento con tutte le organizzazioni sindacali che vorranno raccogliere l’appello e costruire unitariamente l’iniziativa con le RSU e con tutti i lavoratori, per imporre l’abrogazione dell’art. 4 della Legge di stabilità, nel quale si chiedono agli enti previdenziali e di assistenza sociale ulteriori risparmi strutturali per 300 milioni di euro annui, attingendo anche alle risorse dell’art. 18 della Legge 88/1989, la norma che finanzia i progetti speciali che, per i lavoratori dell’INPS e dell’ex INPDAP, rappresentano la parte più consistente dell’incentivo.
Va chiarito a chi non ne è a conoscenza che le RSU non possono indire assemblee nazionali, per cui l’iniziativa USB non va assolutamente letta come un tentativo di mettere il cappello sopra le iniziative o svolgere un ruolo da primi della classe. Come abbiamo sempre fatto, mettiamo a disposizione di tutti i possibili strumenti sindacali, le nostre capacità e il nostro lavoro, costruendo vertenze e mobilitazioni che spesso hanno ottenuto risultati concreti.
Sappiamo che le amministrazioni stanno intervenendo sul governo in merito al taglio degli organici e alla richiesta di risparmi aggiuntivi. Motivo in più perché la protesta dei lavoratori salga di tono e sia portata laddove si prendono le decisioni legislative.
Facciamo una serrata nazionale. Chiudiamo per un giorno tutte le sedi di INPS-exINPDAP-INAIL. Non un lavoratore vada a lavorare nel giorno dell’iniziativa. Costruiamo un’assemblea nazionale con una partecipazione che non abbia precedenti. In piazza decideremo insieme come proseguire nella protesta, anche con il ricorso allo sciopero. Invitiamo tutti, RSU e organizzazioni sindacali, a pronunciarsi nel più breve tempo possibile, al massimo entro l’8 novembre, per poter individuare una data che possa incidere sui lavori parlamentari.