L’amministrazione ha aperto un nuovo canale di comunicazione con il personale. In questi anni la USB ha fatto scuola ed ora anche l’amministrazione cerca un confronto diretto, meno istituzionale, attraverso video interviste.
Ha esordito il direttore generale, rispondendo a domande palesemente concordate in precedenza. Eppure non è riuscita ad evitare uno scivolone mediatico, arrivando ad affermare che il personale proveniente dalla scuola, dai comuni e dagli enti pubblici non è particolarmente qualificato. Per questo oggi per recuperare qualità si andrebbe a bandire il concorso pubblico a C1 con le ormai note caratteristiche.
Siamo rimasti di sasso ad ascoltare le parole del direttore generale, che dovrebbe invece sforzarsi di motivare il personale ringraziandolo, indipendentemente dalla provenienza, per il lavoro quotidiano che assicura il funzionamento dell’Istituto nonostante il datore di lavoro non abbia fatto nulla in questi anni per fornire una formazione adeguata. Per i lavoratori della scuola, ai quali è stato negato a suo tempo il riconoscimento della RIA, oltre al danno si è aggiunta la beffa della dichiarazione del direttore generale.
Considerare il personale che sarà selezionato dall’imminente concorso pubblico come quello che assicurerà l’interazione con i migranti e la correlazione tra i processi, agendo in modo trasversale, come dichiara Gabriella Di Michele nell’intervista, è un insulto all’intelligenza. Chieda scusa ai colleghi che, ovviamente, provenendo da esperienze lavorative diverse, all’inizio non avevano la conoscenza delle materie istituzionali dell’INPS, ma, negli anni, hanno espresso una professionalità adeguata acquisendo quel senso di appartenenza che è la caratteristica e la forza di chi lavora all’Istituto, con la consapevolezza di svolgere un importante ruolo sociale.
DIGNITA’ PER TUTTE E TUTTI