Dopo aver ricevuto l'informativa sulle materie regolamentate da contratto, nei casi in cui è previsto il sindacato chiede l'attivazione della concertazione e si ha un mese di tempo per raggiungere un'intesa. Qualora a fine concertazione permangono divergenze di fondo che impediscono una sintesi comune le parti, in piena autonomia, riassumono ciascuna le proprie posizioni in un verbale conclusivo della concertazione.
E' vero che il capo del personale, in una recente concertazione, ha affermato che i documenti presentati dall'amministrazione possono subire soltanto piccole variazioni e non un'opera di vero restiling, facendo capire chiaramente che il confronto è più formale che sostanziale, ma questo e solo uno degli aspetti di un sistema delle relazioni sindacali che sta naufragando e che ha bisogno di energiche iniziative di protesta da parte delle organizzazioni sindacali che si ritengono ancora tali.
Uno dei problemi non secondari è anche quello legato alle conclusioni delle concertazioni. Infatti, non abbiamo saputo più niente né della concertazione sull'Area Vigilanza né di quella sui criteri per i passaggi ai livelli differenziati dei Professionisti.
Il 13 aprile scorso abbiamo inviato all'Ufficio Relazioni sindacali la nostra dichiarazione finale per il verbale sulla riorganizzazione dell'Area Vigilanza (redatta insieme a CGIL e CISAL), mentre il 28 aprile abbiamo inviato quella sui criteri per il passaggio al livello differenziato dei Professionisti (siglata ANMI-FEMEPA, che è l'organizzazione rappresentativa a cui siamo legati come USB per l'Area della Dirigenza).
Ad oggi non ci sono ancora pervenuti i verbali conclusivi con le posizioni di tutti i sindacati. Perché tanto ritardo? Di chi è la responsabilità? Anche questo diventa un modo per vanificare il confronto sindacale e renderlo, di fatto, nullo. C'è qualche organizzazione sindacale che si presta allo scopo?
Alleghiamo le note conclusive delle due concertazioni inviate all'amministrazione.