Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Economia e Finanze: Tesoro

COMMISSIONI TRIBUTARIE: L'UNICO OBIETTIVO È IL SALARIO ACCESSORIO DEI LAVORATORI!

Roma,

In allegato le circolari sugli obiettivi anno 2011.

In questi giorni sono pervenute alla USB MEF le disposizioni diramate dalla Direzione della Giustizia Tributaria relative agli obiettivi delle Commissioni Tributarie da conseguire nell’anno 2011, tra i quali l’acquisizione al sistema informativo (SICOT) dei dati riguardanti il valore della lite. L’individuazione di tale operatività aggiuntiva che dovrà essere posta in essere dai segretari di sezione una volta che il fascicolo risulti assegnato dal Presidente della Commissione alla sezione, discende dalla necessità di permettere di effettuare una corretta analisi statistica che annoveri il diretto valore economico della lite. A tal fine, pertanto, i direttori degli Uffici dovranno adottare idonee misure organizzative atte a garantire che in relazione ai ricorsi pervenuti a decorrere dal 1 gennaio 2011, si proceda all’inserimento dei valori in argomento.

Si tratta evidentemente dell’ennesimo strappo posto in essere dalla Direzione della Giustizia Tributaria nei confronti dei lavoratori delle Commissioni Tributarie, che denota oltretutto l’inequivocabile superficialità con la quale vengono affrontati i temi relativi al processo tributario ed in particolare la scarsa conoscenza  del delicato e complesso iter procedurale seguito nelle Commissioni tributarie che pure negli anni ha garantito, seppur in condizioni di estremo disagio,  un servizio incontestabile sia in termini quantitativi che qualitativi.

E’ chiaro, almeno a chi scrive, che l’impatto di tale provvedimento nell’operatività quotidiana di coloro che già, prima di fissare i fascicoli in udienza, sottopongono gli stessi ad un accurato controllo dei dati risultanti a sistema nonché all’acquisizione di quelli mancanti e alla variazione di quelli che vengono continuamente modificati, avrà ripercussioni considerevoli. Il Segretario di sezione dovrà, in forza delle citate disposizioni, calcolare anche il valore della lite (tributo e interessi/sanzioni), indicazione assente nella generalità dei ricorsi, per poi procedere al suo inserimento al sistema informativo (SICOT). Detta lavorazione, completamente aggiuntiva alle attuali, dovrà riguardare tutti i ricorsi di nuova protocollazione che, in caso di assenza dei requisiti di urgenza, dovranno essere poi archiviati in attesa della naturale fissazione dell’udienza. In buona sostanza, i segretari di sezione dovranno curare la lavorazione dei fascicoli da porre in udienza e, in aggiunta, di quelli presentati nel 2011!

È di tutta evidenza che la Direzione della Giustizia Tributaria, oltre a non essersi mai posta il problema di adeguare le dotazioni organiche degli Uffici abbandonandoli in cronica carenza di personale e ad essersi completamente disinteressata delle pesanti ingerenze da parte del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria all’interno delle Commissioni Tributarie, arriva, con le disposizioni odierne, addirittura ad aumentare unilateralmente i carichi di lavoro dei singoli Uffici, ed in particolare dei Segretari di sezione, in modo neanche programmabile né conoscibile perché dipendente da un dato del tutto esogeno ed in perfetta violazione delle norme contrattuali vigenti.

E come se tutto questo non bastasse, visto che sulla base della realizzazione degli obiettivi viene per la maggior parte determinato lo stanziamento di salario accessorio per il personale, i lavoratori delle Commissioni Tributarie, che già si vedono in forte sofferenza per l’eccessiva produttività delle strutture, saranno pertanto chiamati a dover scegliere se contribuire al raggiungimento degli stessi oppure se continuare a garantire il regolare svolgimento dell’ attività di supporto all’ attività giurisdizionale auto riducendosi, di fatto, i propri emolumenti. 

Perché l’unico obiettivo di questa Amministrazione è la decurtazione del salario accessorio dei lavoratori!

A Roma partecipiamo in massa all’assemblea programmata per il 20 aprile p.v. al MEF e in tutti gli uffici romani e nazionali costruiamo momenti di unità del personale raccogliendo in tempi brevi le firme sulla mozione da presentare all’Amministrazione, a dimostrazione della ferma volontà dei lavoratori a rivendicare i propri diritti.