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CONTRATTO INTEGRATIVO 2011, E' PIU' QUELLO CHE MANCA CHE QUELLO CHE C'E'

Nazionale,

Comunicato n. 60/11 (II-II) In allegato l'Ipotesi di CCNI 2011

 

A poche ore dalla chiusura del Contratto integrativo 2011 restiamo convinti che si sarebbe dovuto e potuto fare molto di più, se ci fosse stata la reale volontà a contrattare. Sono prevalsi, invece, due interessi specifici: quello dell’amministrazione, di far passare un nuovo sistema di calcolo della produzione che aumenterà i carichi di lavoro e farà rischiare l’incentivo 2012 a molte sedi, quello di Cisl e Uil, preoccupati solo di far aumentare il numero delle posizioni organizzative per estendere il mercato delle adesioni, esercitando governo e pressioni sul personale attraverso i propri colonnelli sul territorio.

Nel nostro accorato intervento abbiamo richiamato le tante esigenze rimaste inascoltate.

STABILIZZARE IL SALARIO ACCESSORIO - A nostro parere era possibile la stabilizzazione di almeno una quota aggiuntiva di salario accessorio, attraverso l’incremento dell’importo del SAP, del TEP e di altri istituti, o utilizzando qualunque altro mezzo tra le pieghe delle norme restrittive emanate dal passato governo e che noi, a differenza di altri, abbiamo contrastato con durezza.

AREA DELLA VIGILANZA - In questo Contratto integrativo non c’è la risposta economica agli ispettori di vigilanza che il tavolo sindacale nazionale si era impegnato ad inserire nell’accordo. E a nulla vale il richiamo nella dichiarazione congiunta finale, perché a nulla sono valse le note congiunte degli anni precedenti e addirittura gli esiti dell’apposita commissione di vigilanza, le cui decisioni sono finite nel cestino della spazzatura. Gli ispettori di vigilanza iscritti alle due sigle che hanno firmato il Contratto integrativo dovrebbero trarne le conseguenze, ma è affar loro se vogliono continuare ad essere presi per i fondelli.

POSIZIONI ORGANIZZATIVE - Nessun confronto è stato avviato sulla revisione dei criteri per l’attribuzione delle posizioni organizzative. In questo modo i dirigenti possono continuare ad assegnarle con un colloquio discrezionale, che finora non ha garantito imparzialità e trasparenza. Anche qui l’inserimento di un generico impegno nella dichiarazione congiunta finale fa ridere, perché è il terzo anno di seguito che i Contratti integrativi assumono questo impegno e in quello del 2009 almeno la promessa era inserita in un articolo del contratto e non nella dichiarazione finale che serve da foglia di fico per nascondere le vergogne e le responsabilità di chi, su questo ed altri argomenti, non vuole arrivare a decisioni condivise.

Sulle elevate professionalità abbiamo parlato in premessa. L’idea di replicarle nelle Direzioni Regionali ci fa rizzare i peli e incazzare ancora di più.

AREA INFORMATICA - Nessun riferimento, nel Contratto integrativo appena siglato, all’Area informatica e alla necessità d’investire nell’informatica interna, a maggior ragione alla luce dei cambiamenti organizzativi in atto, a meno che l’amministrazione centrale non abbia deciso il commissariamento dell’INPS da parte di qualche ditta esterna, abdicando completamente alla gestione degli appalti, ricorrendo  a forme di affidamento diretto senza gara pubblica, alimentando così la convinzione che ci siano gravi responsabilità interne da portare allo scoperto.

AREA SANITARIA - Anche l’Area sanitaria non trova spazio in un’intesa talmente asciutta che non contiene niente. Le competenze assunte dall’INPS in materia d’invalidità civile hanno determinato maggiori oneri e una mole straordinaria di carico di lavoro da gestire. Di fronte ai nuovi compiti sarebbe così assurdo pensare ad una valorizzazione del personale sanitario?

BOLZANO - Neanche le questioni più specifiche e di scarso significato economico hanno trovato spazio in questo Contratto integrativo. Dopo le ripetute pressioni dell’USB e, recentemente, del Presidente del Comitato provinciale di Bolzano, la vertenza del personale di lingua ladina della Sede di Bolzano troverà applicazione fuori dell’intesa, applicando quanto previsto dalle norme. Ma se a pagare sarà il Fondo di ente non andava inserita nell’accordo? Resta invece senza risposta la richiesta riguardante il personale che svolge abitualmente e con prevalenza la funzione di traduttore e interprete nella stessa Sede dell’Alto Adige. Su questo continueremo a fare pressioni sull’amministrazione centrale perché sia sanata una situazione ingiusta.

EX IPOST - Non si è voluta ascoltare neanche la richiesta di mantenimento del TEP percepito dal personale dell’IPOST transitato all’INPS e previsto dal loro Contratto integrativo fino al riassorbimento con i passaggi di area o all’interno della stessa area. Diversi colleghi IPOST dell’area B ci andranno così a rimettere circa 50 euro al mese.       

OMOGENEIZZARE TEP E ASSEGNO DI GARANZIA - A riprova che gli impegni assunti restano nel tempo lettera morta, tranne quelli che interessano Cisl e Uil, c’è da ricordare quanto previsto dall’Art. 8 del Contratto integrativo 2009. Lì ci s’impegnava ad omogeneizzare l’importo del TEP con l’Assegno di garanzia. Ma in questi anni non si è fatto nulla e le differenze restano.

AREE A/B - Anche per questi lavoratori un generico impegno nella dichiarazione congiunta finale del Contratto integrativo, una citazione che risulta quasi offensiva per quanto è falsa. Per giunta è riduttiva rispetto a quanto invece già previsto dall’Accordo triennale di programma 2010-2012, che è solo da applicare in tutte le sue parti. Abbiamo parlato dei colleghi delle Aree A e B alla fine non perché diamo meno importanza alla loro vertenza, tutt’altro, e i lavoratori lo sanno bene. La lotta al  mansionismo e la costruzione dell’Area unica C sono nel dna della nostra organizzazione sindacale e non si deve dimenticare che sul mansionismo nel 2007 siamo arrivati a fare uno sciopero della fame all’INPS. Ne abbiamo parlato alla fine perché vogliamo richiamare l’impegno assunto dal direttore generale e che esula dal Contratto integrativo 2011. Il 22 giugno scorso, in occasione dell’Assemblea nazionale convocata a Roma da USB, CGIL e CISAL, il direttore generale s’impegnò ad avanzare una richiesta formale ai ministeri vigilanti per ottenere una deroga ai vincoli previsti dalle attuali norme, per poter effettuare passaggi di area fuori dai contingenti del blocco del turn over e con i criteri del vigente Contratto collettivo invece di quelli previsti dalla Riforma Brunetta. E’ un impegno che va onorato dal direttore generale e non molleremo la presa finché la lettera non sarà inviata.

EX INSEGNANTI - Ricordiamo il secondo impegno assunto dal direttore generale il 22 giugno scorso, riguardante il riconoscimento della RIA agli ex insegnanti transitati in mobilità all’INPS. Il direttore aveva promesso che avrebbe inviato ai ministeri vigilanti la disponibilità dell’INPS a rivedere le scelte adottate nei confronti di detto personale avanzando la richiesta di un apposito tavolo tecnico ministeriale. Anche su questo argomento azzanneremo ai polpacci il direttore generale finché non darà corpo agli impegni assunti coi lavoratori prima ancora che con il sindacato. Per quanto riguarda l’abbassamento della trattenuta mensile, ancora nessuna risposta.

Questi i contenuti del nostro intervento nel corso dell’incontro di ieri, nel quale abbiamo anteposto a tutto il problema delle relazioni sindacali e della contrattazione. Abbiamo dichiarato la nostra piena disponibilità ad un confronto serio e costruttivo, ma sulla base delle nostre richieste e non per certificare le esigenze organizzative e di produzione dell’amministrazione. L’amministrazione ha lasciato cadere nel vuoto il nostro appello, forte del fatto che due sigle firmano gli accordi ormai le trova sempre. A quel punto abbiamo comunicato la nostra indisponibilità alla firma del Contratto integrativo 2011.

Come sempre, l’ipotesi di accordo sarà sottoposta a referendum tra i lavoratori. La consultazione si svolgerà tra dicembre e gennaio.