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DIRIGENTE CENTRALE ACCUSATO DI PECULATO D'USO, CONDANNATO A SEI MESI DI SERVIZI SOCIALI. BOERI NON E' CHE FINISCE CHE S'INSABBIA TUTTO, EH?

Nazionale,

Comunicato n. 35/18

La notizia era uscita su alcune testate giornalistiche a maggio del 2016. Questi i fatti. Un accertamento della Guardia di Finanza aveva rilevato un uso improprio dell’auto di servizio da parte di un direttore regionale dell’INPS, successivamente promosso a direttore centrale, che aveva il vizietto di farsi accompagnare in aeroporto dall’autista il venerdì e farsi riprendere il lunedì. Il PM aveva contestato tale utilizzo dell’auto messa a disposizione del dirigente generale, sostenendo che le finalità erano chiaramente personali e non potevano essere giustificate a fini istituzionali.

Insomma, il dirigente dell’INPS con il suo stipendio poteva benissimo pagarsi un taxi o trovare un’altra soluzione. Arriviamo così alla sentenza del Giudice, che ha emesso un decreto di non assoluzione e, in base al nuovo codice penale, ha condannato il dirigente a sei mesi di servizi sociali. Il danno erariale rilevato risulta nel frattempo rimborsato.

A questo punto dovrebbe scattare il procedimento disciplinare, ma il condizionale è d’obbligo. Sembra infatti che il dirigente in questione sia diventato un apprezzato consigliere del presidente Boeri e che qualcuno molto vicino al capo dell’INPS abbia già tentato di banalizzare la marachella sostenendo che così fan tutti.

Così fan tutti? Ma che razza di modo di ragionare è questo! Ma che siamo tornati ai tempi di Tangentopoli quando qualche famoso politico sosteneva che nessuno era ladro perché tutti rubavano? Se a commettere un errore siamo noi umili funzionari delle aree professionali non si fanno sconti, ci chiamano a rispondere, e giustamente, delle nostre responsabilità. Anzi, a volte ci sembra pure che esagerino. Ma anche per i dirigenti le cose non vanno mai a senso unico. Se sei inviso al gotha dell’INPS sono pronti a sanzionarti in modo pesante, di esempi ne abbiamo avuti negli anni passati.

Boeri, ci rivolgiamo direttamente a te per chiederti di non fare sconti. Certo non potrai nasconderti dietro il fatto che non spetta a te l’azione disciplinare, perché sappiamo che oggi all’INPS non si muove foglia che tu non voglia. Aspettiamo di capire come andrà a finire questa storia per aggiungere o meno un tassello ad un puzzle che dal febbraio 2015 è andato via via componendosi con scelte marcatamente clientelari e padronali. Ne abbiamo sempre parlato con schiettezza, come abbiamo fatto anche questa volta.

Cari colleghi, certamente queste notizie non le troverete nelle comunicazioni delle altre organizzazioni sindacali, sempre molto attente a non inimicarsi chi potrebbe gettargli qualche osso da spolpare. In queste settimane vi stanno promettendo di tutto, perché mirano al vostro voto. Mai avevamo visto tanta agitazione e tanto attivismo: è chiaro che temono l’insuccesso, dopo aver firmato un contratto collettivo schifoso che ha dato solo il 40% dell’inflazione maturata, ha ridotto le tutele sulle assenze dal servizio, ha peggiorato il codice disciplinare e non ha risolto problemi importanti come lo sfruttamento dei lavoratori delle aree A e B.

Noi siamo tranquilli. Abbiamo fatto una scelta di coerenza e di contenuti non firmando il Contratto Funzioni Centrali ed abbiamo da tempo messo nero su bianco la nostra proposta per superare il mansionismo. Perché gli altri hanno fuggito il confronto pubblico sul contratto come avevamo proposto? Perché non hanno accettato di tenere un’assemblea unitaria in collegamento video con tutte le sedi per spiegare ciascuno le ragioni che hanno portato a firmare o non firmare il contratto? Cos’avevano da temere visto che sarebbero state cinque organizzazioni a favore del CCNL e solo una, la USB, contraria? Le risposte dovete darle voi il 17-18-19 aprile, voltando pagina e chiedendo con il voto un profondo cambiamento sindacale.