Non ce ne frega niente se aumenta o meno il PIL e se la produzione industriale è in rialzo e tutti i bla bla bla di cui ci parlano ogni giorno sugli indici economici della nazione. Noi siamo operai e sappiamo che senza di noi non c’è produzione, né ricchezza, né servizi. Siamo noi che mandiamo avanti la baracca, senza di noi tutto si ferma. Per cui se parliamo di ripresa è dal lavoro che si deve partire.
Licenziamenti, bassi salari, precarietà, smantellamento dei servizi pubblici, contratti nazionali di lavoro al servizio degli interessi e del guadagno delle imprese, degli enti bilaterali, della sanità e pensioni integrative, sono le cose che noi operai dobbiamo combattere per migliorare le nostre condizioni di vita e di lavoro.
L’aumento del costo della vita, dai beni di consumo alle bollette ai carburanti, non è sostenibile senza importanti e automatici aumenti salariali e senza interventi dello stato per casa, scuola, pensioni, trasporti, sanità pubblici.
E invece tutte le risorse per la ripresa vengono messe a disposizioni delle grandi imprese. A prescindere da quanti lavoratori assumono, dai contratti che utilizzano, dalla quantità di lavoro precario che producono, dall’attenzione che hanno per le misure di sicurezza. Le aziende delocalizzano, spostano i profitti sulle attività finanziarie, eludono il fisco ma continuano ad essere foraggiate. Inquinano e devastano le nostre terre. Chiudono impianti in attivo solo perché vogliono guadagnare di più, assumono a giornata, finanche a ora, pur di ricattare e speculare sul lavoro. Assumono al nero o al grigio e ti licenziano con un sms. Però dovremmo fare affidamento sulle imprese per la ripresa!
Basta con questo eterno ritornello sul valore delle imprese. I padroni sono interessati esclusivamente a far soldi e utilizzano il lavoro come arma di ricatto per aumentare lo sfruttamento. Bisogna ristabilire il senso vero delle cose e per farlo bisogna partire dalle condizioni in cui lavoriamo.
C’è un filo che lega la nostra vita di operai sia che lavoriamo in fabbrica o nei magazzini della logistica oppure nei porti o nei servizi, nel commercio o nelle campagne: è aumentato lo sfruttamento. Tengono bassi i salari e ci spremono fino all’osso senza più riguardo per orari, contratti e sicurezza. Per questo è ora di costruire un’azione comune e promuovere una mobilitazione che rimetta il lavoro al primo posto. La ripresa deve essere valutata sulla base di quanto lavoro buono, di qualità, ben retribuito viene realizzato.
Proponiamo l’organizzazione comune di una grande mobilitazione operaia a Roma per il prossimo 22 aprile che metta insieme le tante vertenze irrisolte e le mille voci inascoltate e punti ad invertire l’ordine delle priorità: prima il lavoro! E in quella data vogliamo costruire un grande sciopero di tutti quelli che producono e distribuiscono le merci in questo paese.
La ribellione degli studenti per gli omicidi di Lorenzo e Giuseppe e contro la pretesa di imporre la logica dell’impresa finanche nella scuola è la nostra stessa ribellione. Proponiamo di mobilitarci insieme, operai e studenti, a partire dalle condizioni di vita e di lavoro, ma non certo solo per noi ma per tutti. Per dare un segnale di riscossa a tutta la società.
Abbiamo una Piattaforma che vogliamo condividere con tutti quelli che si riconoscono nella stessa condizione e che sono stanchi di essere presi in giro. Essa è solo una base per la discussione, che rimane aperta, ma è soprattutto un invito alla lotta comune. I temi che qui riassumiamo in sintesi sono: basta con gli appalti, rialzo dei salari e delle pensioni e legge sul salario minimo, ritorno dello Stato in economia e nazionalizzazione dei settori strategici (Nuova IRI), riduzione dell’orario di lavoro, reato di omicidio sul lavoro e potenziamento degli istituti di controllo e tutela degli RLS, difesa del patrimonio pubblico (No al Decreto Concorrenza), stop al part time obbligatorio e ripristino del pagamento della quarantena.
Se non saremo noi operai a rimettere questi temi al centro della discussione, nessuno lo farà per noi. Hanno fatto in modo che il nostro punto di vista uscisse completamente di scena, come fossimo destinati ad estinguerci. E invece hanno continuato a spremerci spegnendo la nostra voce.
Senza di noi non ci può essere nessuna ripresa. Per uscire dalla crisi c’è bisogno della variante operaia.
14 febbraio 2022
Per adesioni manifestazioneoperaia22aprile@gmail.com
Primi firmatari
Francesco Rizzo - Ex Ilva Taranto
Fabio Cocco - Sevel Atessa
Alessandra Benvenuti - Piaggio Pontedera
Cleofe Tolotta - Alitalia Fiumicino
Riccardo Rudino - GNV Porto di Genova
Josè Nivoi - Porto di Genova
Gabriele Severi - Marcegaglia Forlì
Fabio Barbo - Elettra Sincrotrone Trieste
Massimo Mazza - ALP Porto di Livorno
Ester Bassi - Esselunga Firenze
Fabiola Bravi - Energia e Ambiente Roma
Oihbi Noredine - Logistica TNT Trento
Annarita Simone - Logistica DHL Vicenza
Massimo Pedretti - Logistica SDA Roma
Maria Giorla - Logistica DHL Pavia
Zoumana Sylla - Lavoratori Migranti Vasto
Kouyate Souleymane - Lavoratori Migranti Viterbo
Claudio Ceccacci - Logistica Amazon
Vincenzo Guerrieri - Titan Finale Emilia
Soumaila Sambare - Bracciante Foggia
Alfa Bary - Bracciante Foggia
Romeo Paquarelli - Sevel Atessa
Stefania Fantauzzi - Stellantis FCA Termoli
Vollaro Ottavio - Atitech Napoli
Nunzio Briante - Logistica GLD Caserta
Mario Maddaloni - A2 Rete Gas Napoli
Ferdian Hoxha - Logistica Safta Piacenza
Tarek Elderdah - Logistica Leroy Merlin Piacenza
Khaled Noureddine - Logistica Gls Piacenza
Hicham Kamkam - Logistica IKEA Piacenza
Cristina Gaggioli - GD Bologna
Silvia Di Fonzo - Flextronics Trieste
Giancarlo Marcialis - Alitalia Fiumicino
Gianni Bragalone - AVIO S.p.A. Frosinone
Simona Pellegrini - Ist. Poligrafico Zecca dello Stato Roma
Mauro Panunzi - Compagnia Portuale Civitavecchia
Romeo Pellicciari - CULMV porto di Genova
Mohamed Arafat - Antonio Ferrari Logistics Lodi
Florin Zafi - Logistica Carrefour Pavia
Akum Honore - Logistica Dhl Pavia
Mohamed Mhmza - Logistica Galbani Lodi
Shalabi Awad Elzeki Abou E. - Logistica Ceva Lodi
Ruben Sanchez - Logistica PAM-XPO Milano
Amro Omar Abdelghaffar - PROSUS Cremona
Mohammad Ayaz - Logistica Ikea Brescia
Anghel Marius Petrisor - Logistica Whirlpool Cremona
Emanuele Palmisano - ILVA in AS Taranto
Angelo Pastore - Appalto Acciaierie Italia Taranto
Antonio Marino - Appalto Acciaierie Italia Taranto
Giuliano Giuliani - ALP porto di Livorno
Alessio Accardo - MT Logistica Livorno Toscana
Massimo Lami - Acciaieria JSW Piombino
Simone Selmi - Piaggio Pontedera
Paolo Bonardi - CSO Firenze
Andrea Sarti - CSO Firenze
Luca Lucchese Corradi - Vetri Speciali Trento
Mirko Amabile - Logistica ALS Triveneto Isola Vicentina