Contratto integrativo 2018 in alto mare, passaggi di area solo da B a C e per pochi posti, una nuova riorganizzazione alle porte: la situazione all’INPS è sempre più nera e i sindacati presenti al tavolo mostrano tutta la loro inconsistenza.
Sui passaggi di area l’amministrazione sta per concedere alcune modifiche sulle prove ma la sostanza non cambia: in tre anni riuscirà a passare in area C al massimo il 25% di coloro che hanno titolo a partecipare. Almeno 1.450 colleghi laureati di Area B resteranno fuori, mentre altri 3.400 che non hanno la laurea triennale non potranno neanche presentare la domanda. Nessuna opportunità, al momento, per i lavoratori dell’Area A. E questo sarebbe il modo di affrontare il mansionismo? Noi della USB nel 2017 non firmammo l’accordo per i passaggi di area perché lo ritenevamo pari ad una generica promessa ed i fatti ci stanno dando ragione.
Leggiamo con piacere in una mozione votata all’unanimità dall’assemblea di lavoratori dell’Area B di Torino dell’11 ottobre che si propone l’Area unica come soluzione all’odioso sfruttamento che va avanti ormai da troppo tempo. Anche qui i nodi stanno venendo al pettine. Finora solo noi della USB abbiamo portato avanti con convinzione e caparbietà questa proposta: se fosse fatta propria anche dalle altre organizzazioni sindacali sarebbe già un passo avanti.
Tuttavia, quello che si può fare con il contratto integrativo 2018 va fatto. L’obiettivo della USB era e rimane quello di portare tutti gli A ad A3 e tutti i B a B3. E’ un obiettivo minimale, ma sarebbe un errore non perseguirlo. Parallelamente occorre fare pressioni all’Aran per la convocazione della Commissione per la verifica dei sistemi di classificazione, prevista dal contratto collettivo. Noi della USB lo abbiamo fatto con la protesta del 27 settembre scorso, ottenendo l’impegno del presidente dell’Aran ad avviare i lavori. Ci aspettiamo che analogo segnale lo diano anche le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto, che invece sembrano disinteressate a cogliere quella opportunità. Nella Commissione si potrebbe proporre ufficialmente e discutere la soluzione dell’Area unica amministrativa, nella quale far confluire il personale attualmente collocato nelle Aree A-B-C.