All’indomani della firma del protocollo del 30 novembre 2016 CGIL-CISL-UIL raccontarono di avere riconquistato potere contrattuale dopo la devastante stagione segnata dalla Riforma Brunetta. Anche dopo la firma del Contratto collettivo nazionale 2016-2018 del Comparto Funzioni Centrali, le stesse organizzazioni sindacali esaltarono le parti dell’accordo relative alle relazioni sindacali, affermando di aver riaperto spazi di confronto con la controparte. Alle obiezioni mosse dalla USB, che evidenziava, al contrario, che sostanzialmente nulla era cambiato rispetto al passato, anzi, se possibile, la situazione per certi versi appariva peggiorativa perché, ad esempio, sull’organizzazione degli uffici la Riforma Brunetta prevedeva l’informativa obbligatoria mentre il contratto non ne fa menzione, CGIL-CISL-UIL e codazzo di autonomi rispondevano facendo spallucce e liquidando le obiezioni con il solito atteggiamento da bastian contrario della USB.
Adesso cadono dal pero e scoprono sulla loro pelle che le cose non sono come le hanno descritte. Nel comunicato di CGIL-CISL-UIL di ieri, 15 novembre, si legge infatti che non c’è stato alcun coinvolgimento sindacale sulla verifica della congruità delle 278 Agenzie INPS con i parametri previsti dalla circolare n. 96/2018, così come non c’è stato alcun coinvolgimento nella destinazione dei 248 neo vincitori del concorso pubblico a 365 posti a C1, mentre di fronte all’ipotesi di bacheca sindacale, che rappresenta un altro tentativo d’imbrigliare la comunicazione sindacale, assistiamo a timidi balbettii. Per non parlare di cosa è accaduto con i passaggi economici 2018, dai quali al momento risultano esclusi gli A2 e B2 mentre quelle stesse organizzazioni sindacali si riempiono la bocca di “grande attenzione” per i mansionisti. Terminiamo col ricordare che se ancora non sono stati attivati i bandi per i passaggi all’Area B e all’Area C la responsabilità è di chi è al tavolo sindacale nazionale e finora non è riuscito ad ottenere risultati concreti.
La verità è che l’assenza della USB dal confronto si sente eccome, ma non è certo per colpa nostra se siamo fuori dal tavolo del confronto: è per volontà di quelle stesse organizzazioni sindacali che mostrano tutta la loro insipienza. Dov’è il recupero del ruolo sindacale tanto sbandierato per far digerire un contratto collettivo che fa veramente schifo? E di fronte agli schiaffi dell’amministrazione, la reazione è un resoconto burocratico di quanto accaduto all’interno dell’Organismo paritetico per l’innovazione, fortemente voluto dai sindacati che hanno firmato il contratto. Ma a che serve quel fantomatico Organismo? A farsi prendere in giro dall’amministrazione? A loro sta bene così, e a voi?