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IL GOVERNO RASSICURA LE IMPRESE: BASTA CONTROLLI

Nazionale,

Comunicato n. 24/11

 

E’ in atto una vera offensiva del governo contro i lavoratori pubblici che si occupano di lotta all’evasione fiscale e contributiva. Nel giro di quindici giorni c’è stata dapprima l’uscita del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che il 20 aprile ha parlato di oppressione fiscale sulle imprese, poi il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, che il 5 maggio ha scritto ai dipendenti una lettera nella quale si minacciano sanzioni per chi non adotta un comportamento mansueto con le imprese. Nella stessa giornata il Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto sviluppo, nel quale si dispone che i controlli in materia fiscale e contributiva da parte delle diverse amministrazioni siano unificati, che abbiano una cadenza al massimo semestrale e una durata non superiore a 15 giorni, esclusi i casi straordinari di controlli per salute, giustizia ed emergenza. La trasgressione di tali disposizioni da parte dei lavoratori pubblici sarà considerata illecito disciplinare.

 

Come si fa a rimanere indifferenti di fronte ad un governo e ad un’amministrazione che invece di reprimere i fenomeni d’illegalità minacciano di ritorsione i lavoratori pubblici preposti al controllo di quei comportamenti trasgressivi delle norme di legge?

 

Già nel nostro comunicato N. 21, del 21 aprile scorso, avevamo proposto di dare alla vertenza sulla Vigilanza caratteristiche generali, a difesa di quei diritti fondamentali spesso negati ai lavoratori, rivendicando, al tempo stesso, una politica fiscale più equa nei confronti dei lavoratori dipendenti. Oggi ribadiamo l’esigenza di una mobilitazione generale che arrivi, se necessario, allo sciopero dei lavoratori della Vigilanza di tutti i settori del pubblico impiego.

 

Dobbiamo bloccare il progetto di smantellamento di una funzione che riteniamo vitale per il Paese, a presidio della legalità, dei diritti dei lavoratori e dell’interesse economico collettivo. Abbiamo incontrato alcuni parlamentari del PD (Marchignoli, Marchi e Miglioli) che si sono impegnati a presentare un emendamento per la cancellazione della norma che riguarda l’attività ispettiva inserita all’Art. 7 del Decreto sullo sviluppo, oltre a seguire e sostenere le nostre iniziative in difesa dell’utenza e dei servizi erogati dall’Istituto.

 

Abbiamo già denunciato lo snaturamento dell’attività di Vigilanza dell’INPS attuato con la circolare N. 48/2011, con la riorganizzazione dell’Area e con i progetti di attività elaborati dalla KPMG, mai portati a conoscenza delle organizzazioni sindacali. L’attività degli ispettori è, di fatto, bloccata da mesi. Ingiustificabili i ritardi nella consegna del verbale unico, strumento oggi indispensabile per procedere ad un ispezione sul campo. Ritardi si registrano anche nel pagamento delle missioni. Sembra tutto organizzato scientificamente per vanificare l’attività dell’Area della Vigilanza, nell’apparente disinteresse del vertice dell’Ente e del direttore generale.

 

In questi giorni siamo stati sollecitati a promuovere un’assemblea nazionale unitaria degli ispettori di vigilanza con tutte le organizzazioni sindacali dell’ente. Su questo punto siamo chiari: non faremo mai iniziative con chi ha condiviso la circolare 48 e la riorganizzazione della Vigilanza, sulla quale stiamo ancora aspettando il verbale finale della concertazione conclusa l’11 aprile (!!!), ritardo di cui è responsabile la CISL che solo ieri ha consegnato la propria dichiarazione, dimostrando così tutto l’interesse ed il rispetto che quel sindacato ha per i lavoratori e per il confronto sindacale, al di là delle dichiarazioni contenute nei volantini.