Il presidente dell’INPS vorrebbe realizzare, insieme alle compagnie di assicurazione, un portale che permetta al cittadino di visualizzare la propria contribuzione obbligatoria e quella versata al Fondo previdenziale privato. In questo modo il cittadino potrebbe simulare in ogni momento il futuro trattamento pensionistico.
Ne ha dato notizia il giornale “la Voce di Mantova” del 4 ottobre scorso, che ha sintetizzato l’intervento di Mastrapasqua al convegno sull’innovazione digitale delle assicurazioni tenutosi nella sede della Fondazione Cariplo, a Milano.
Il giornale riporta in virgolettato l’affermazione del presidente dell’INPS – “Se ricevessi un segnale di interesse per la proposta da parte del mondo assicurativo metterei i miei uffici subito a disposizione per realizzarla. E’ un impegno che sento di poter prendere”.
L’interesse di Mastrapasqua per i Fondi pensione non è una novità e periodicamente emerge dalle dichiarazioni che rilascia sul tema. Per esempio a dicembre del 2011, su Repubblica.it fu pubblicata una sua affermazione a proposito della previdenza complementare – “con il sistema contributivo non solo serve, ma è obbligatorio farla”.
A parte il fatto che continua a dar fastidio un presidente dell’INPS così spinto a favore della previdenza complementare e così disinteressato al rilancio della previdenza pubblica, vorremmo chiedere a Mastrapasqua quali uffici è pronto a mettere a disposizione delle compagnie di assicurazione, forse quelli della KPMG alla quale affidare un’altra commessa? O pensa di trasformare i lavoratori dell’INPS in consulenti per i Fondi previdenziali privati? USB si opporrebbe con decisione a questa eventualità, come si sta opponendo con forza ai Fondi pensione nel pubblico impiego.
La previdenza complementare ha fallito, sarebbe tempo di lavorare per recuperare le risorse necessarie a restituire dignità alle pensioni pubbliche, aggredendo l’evasione contributiva e cancellando le forme di lavoro precario. Queste proposte ci aspetteremmo dal presidente dell’INPS, che non è una sigla ma è l’ente che dovrebbe rappresentare il cuore pulsante dello Stato sociale.