Non bastava l’aspro scontro tra gli Organi, con il presidente deciso ad esautorare ruolo e prerogative di chiunque consideri di ostacolo all’affermazione del suo potere assoluto.
Non bastava il peggioramento della funzionalità dell’Istituto registrato negli ultimi due anni, con un aumento dei tempi d’attesa delle prestazioni.
Non bastavano neanche i ripetuti rallentamenti o blocchi delle procedure, che da tempo stanno determinando serie difficoltà ai lavoratori dell’Istituto, o la chiusura delle Agenzie territoriali, in contraddizione con le dichiarazioni ufficiali dei vertici dell’ente che parlano di INPS sempre più vicino ai cittadini.
Ad aumentare la confusione ci si sono messi pure i sindacati. Dopo la richiesta del 28 agosto della USB di pagare il saldo dell’incentivo 2016 a settembre, richiesta sostenuta con una dura protesta davanti agli uffici del presidente Boeri, CGIL-CISL-UIL-CISAL in ordine sparso, tornati dalle ferie, hanno cercato di rincorrere il sindacato di base dell’INPS. Ha iniziato la CISAL il 4 settembre, con la richiesta di un’ulteriore quota dell’incentivo 2016. Il 5 settembre è toccato alla UIL chiedere un presaldo e il 6 settembre la CISL ha chiesto un ulteriore acconto. La CGIL, invece, il 7 settembre ha scritto una nota con la quale chiede la nomina dell’OIV, l’organismo indipendente di valutazione, affermando di non essere interessata ad implorare ulteriori acconti o presaldi dell’incentivo 2016 (stranamente questa posizione coincide con quella di Boeri). Siccome non era sufficiente questa frammentarietà dei sindacati, CISL e CGIL (senza la UIL) hanno scritto a presidente, direttore generale e capo del personale chiedendo un tavolo di confronto sull’incentivo 2016.
E’ un po’ difficile immaginare su cosa ci si debba confrontare se non sulla richiesta perentoria del pagamento di quanto dovuto ai lavoratori.
Nella confusione generale, la UIL del Lazio ha pensato bene di distinguersi ancora una volta con un volantino, che alleghiamo. Ci fa piacere che nel Lazio la UIL scopra che esiste un serio problema che riguarda la sicurezza dei lavoratori. Peccato che in passato lo stesso sindacalista che parla di condizioni di martirio si sia scagliato contro la USB regionale Lazio che denunciava alle autorità competenti situazioni di mancanza di sicurezza per i lavoratori. A fronte di un giusto disagio evidenziato nel volantino della UIL, che non limiteremmo tuttavia alle sedi elencate anche se rappresentano le situazioni più eclatanti, le soluzioni prospettate non ci convincono. Ridurre del 50% l’apertura degli sportelli e la consulenza? In questo modo si fomenterebbe solo l’odio dei cittadini contro l’INPS. Aumentare la sussidiarietà? Finora i risultati sono stati contrastanti e non è raro che si determinino dei ricicli che rappresentano un boomerang per la sede che ha ceduto l’attività. In un precedente volantino (anche questo lo alleghiamo per conoscenza) la UIL Lazio, affrontando il ruolo della Direzione Servizi all’Utenza (DSU), poneva l’accento sulla necessità d’incrementare il numero di team, ritenuti inadeguati. Ed è proprio questo che interessa ai sindacati concertativi e di comodo: il mercato delle posizioni organizzative. I problemi dei lavoratori, le condizioni di “martirio” delle sedi diventano lo strumento utile a far pressione sull’amministrazione per ottenere qualche posto funzione in più sul quale mettere le mani.
Perché non proporre invece un piano straordinario di 6.000 nuove assunzioni nei prossimi cinque anni come ha fatto la USB? Perché non organizzare da subito la protesta dei lavoratori piuttosto che minacciare un generico quanto improbabile “autunno caldo” se non dovessero essere accettate le proposte avanzate? All’INPS servirebbe un fronte sindacale compatto, in grado di fronteggiare l’autoritarismo del presidente Boeri e la deriva di una gestione che è rimasta a guardare il peggioramento della funzionalità dell’Istituto, ma non è la USB ad impedire la costruzione di una risposta unitaria, bensì quelle organizzazioni sindacali che noi definiamo complici, incapaci di avere un ruolo politico nell’ente.
Sotto il cielo dell’INPS la confusione è grande ma la situazione non è eccellente, come sosteneva Mao Tse-tung, bensì pessima. Domani, insieme alle altre organizzazioni sindacali, siamo stati convocati da Boeri per parlare di incentivo 2016. La nostra posizione è chiara e gliel’abbiamo già espressa il 29 agosto, quando ci ha ricevuti a margine della nostra iniziativa di protesta. Dal direttore generale ci aspettiamo un segno di discontinuità e un gesto che indichi la volontà di riappropriarsi del proprio ruolo.