Sia durante la manifestazione del 16 Luglio sotto il Parlamento, sia nei giorni immediatamente successivi, la RdB CUB P.I. ha incontrato rappresentanti della maggioranza di Governo e dell’opposizione.
Dai colloqui è emersa una generale sorpresa rispetto alle ricadute del Decreto in termini di trattamento economico, di cui la stessa maggioranza si è resa conto solo a seguito delle iniziative che la RdB-CUB ha immediatamente organizzato su tutto il territorio nazionale, tanto che ci è stato chiesto se le tabelle circolanti anche sui mezzi di informazione fossero realmente corrette.
Le motivazioni di tale inconsapevolezza sarebbero ascrivibili ai tecnici del Ministero dell’Economia, che hanno previsto ad esempio la disapplicazione dell’Art.18 della L.88/89, fonte rilevantissima del Fondo Incentivante per molte Amministrazioni del nostro comparto, senza tuttavia avere conoscenza degli effetti reali che si sarebbero prodotti.
A commento di tale situazione è stato sottolineato da nostri interlocutori che, un conto è fissare un parametro non condiviso per il rinnovo dei contratti, un altro conto è ridurre di fatto le retribuzioni.
Di fronte a tale situazione si sarebbe pertanto aperta anche all’interno della stessa maggioranza di Governo, quella che “non mette le mani nelle tasche dei cittadini italiani”, una differenziazione sulla bontà del Decreto 112, anche perché i tagli avrebbero riguardato il comparto sicurezza, argomento sul quale si è abbondantemente fondata tutta la campagna elettorale ed i conseguenti decreti come quello relativo ai 3.000 militari da impiegare per le strade e sul quale oggi c’è la convergenza di tutti, tanto da far prevedere solo per questo una modifica nella discussione in Senato.
Sta di fatto che sul Decreto112 si sono aperte numerose contraddizioni, anche perché l’ampiezza dei tagli produrrà pesanti ricadute anche sulla Scuola, sulla Ricerca e sull’Università, dove la Conferenza dei Rettori ha già dichiarato l’inevitabile aumento delle tasse universitarie, tanto per non continuare a mettere mano nelle tasche degli italiani!
Si è quindi determinato un problema politico dal momento che da una parte ci sarebbe qualcuno disposto a rivedere il Decreto durante la discussione in Senato, mentre dall’altra un eventuale accoglimento di qualche emendamento aprirebbe un conflitto fra i settori che rimarrebbero penalizzati e si smentirebbe o, per meglio dire, si renderebbe meno forte la posizione espressa dal Ministro Brunetta sulla necessità di un intervento rivoluzionario sugli assetti della Pubblica Amministrazione.
Questa situazione lascia pertanto pensare che non ci sarà alcuna modifica, se non nel solo settore sicurezza, lasciando tuttavia aperta un’eventuale possibilità a settembre di poter discutere qualche ritocco, naturalmente da una posizione di maggior forza da parte del Ministro Brunetta, in occasione dell’approvazione della Legge di Bilancio.
La RdB-CUB invita pertanto tutti i lavoratori a continuare con ancora più forza le iniziative di lotta già avviate e comunica l’indizione di uno sciopero di due ore per la giornata del 31 Luglio per tutti i lavoratori del Comparto Enti Pubblici non Economici che, a seguito dell’intervento della Commissione di Garanzia, si è dovuto collocare, correggendo le precedenti comunicazioni, nelle ultime due ore di ogni turno lavorativo. Una risposta forte, quindi, ad un attacco scellerato del Governo alla dignità, ai diritti ed al salario dei lavoratori pubblici.
Resta invece confermata nella stessa giornata la convocazione di una serie di assemblee ad inizio lavoro, le cui modalità verranno definite dalle varie strutture del territorio.
Seguiranno ulteriori comunicazioni.
RdB-CUB Pubblico Impiego
Enti Pubblici Non Economici