Mancano dunque poche ore alla chiusura di un anno particolarmente difficile (e lo sapevamo) sotto tutti i punti di vista, un anno che ci ha visto da protagonisti sulla tolda ma pure nella stiva di una nave che troppi vorrebbero far affondare. Abbiamo retto e indicato spesso la rotta, perché siamo riusciti a tenere la barra del timone sempre dritta, proprio com’era stato previsto, allargando comunque la visuale. Non avrebbe infatti avuto senso limitarci in spazi angusti ed asfittici. Delle cento battaglie intraprese, basterà ricordare quella sostenuta al MEF per quindici giorni consecutivi contro il taglio ai servizi e in difesa delle retribuzioni, alla quale per inciso le altre OOSS hanno aderito per una sola misera giornata. Ma ora vogliamo guardare al futuro, facendo tesoro di ciò che ci ha riservato il passato, con l’auspicio che si possano finalmente trovare risposte adeguate alle cinque semplici richieste tuttora inevase. Per il momento, noi ci accontentiamo.
1 - Dopo la frettolosa interessata dismissione delle procedure precedentemente utilizzate e considerata la completa inservibilità delle nuove, l’amministrazione centrale troverà quanto meno il coraggio di applicare ora le doverose penali nei confronti delle ditte che si sono rese responsabili di questo evidente fallimento?
2 – Il costo complessivo relativo al personale medico dei presìdi (peraltro quasi tutti provenienti dall’ospedale israelitico di Roma) ammonta a 6 milioni di euro, reiterato con una delibera del presidente per altri 6 mesi. E’ lecito, nell’ottica di riduzione della spesa, risparmiare questa ragguardevole cifra il prossimo anno?
3 - Non abbiamo nulla (vogliamo ancora una volta ribadirlo a scanso di possibili equivoci) nei confronti di chi ha deciso di intraprendere carriera con le posizioni organizzative oppure optando per le assicurazioni private. Ma per quale motivo questi dirigenti novelli ed illustri piazzisti si spacciano ancora per “sindacalisti”?
4 - Come non era difficile immaginare, il questionario fasullo inviato di recente a tutto il personale e contenente perfino famose opere pittoriche, aveva la sola finalità di abbindolare i dipendenti, facendo ritenere scontata una integrazione che scontata non è. Perché allora ostinarsi nel prendere per i fondelli i colleghi?
5 - Nel rammentare che il tema della sicurezza come da normativa vigente (TU 81 e CCNL) resta, fortunatamente, tra le materie oggetto di contrattazione con le OOSS, per quale non tanto recondito motivo si pensa di costituire un Gruppo Permanente per il Benessere del Personale prevedendo anche nuove indennità?
Ecco, se solo qualcuno provasse a rispondere con cognizione di causa a queste semplici eppure fondamentali domande, potremmo sperare, per ciò che resta e continueremo a difendere del nostro Istituto, in tempi migliori.
Ed è proprio in questa direzione che muoveremo i primi passi del nuovo anno…