Dopo due tavoli tecnici successivi e nella disperata ricerca di definire in qualche modo il nuovo assetto regionale del front line, la direzione Lazio ha consegnato ieri alle OO.SS. una bozza che sostanzialmente sposa la proposta già avanzata e discussa al Flaminio, basata su 4 differenti livelli di informazione al pubblico (di cui al comunicato n. 19). Tutto ciò nell’ottica di una precisa razionalizzazione nell’apertura degli sportelli, nel rispetto dell’utenza e tenendo ovviamente conto della oggettiva carenza di organico in cui sono sprofondate da tempo le sedi.
Permanendo notevoli perplessità e dubbi sia sulla formazione in corso che sulla telematizzazione, abbiamo chiesto e ottenuto che dal testo venisse cancellato il riferimento all’utilizzo del canale telematico quale mezzo esclusivo del rapporto di comunicazione tra l’utente e l’Istituto. Lasciando dunque possibilità di scelta. Abbiamo anche chiesto un intervento risolutore nei confronti dei patronati e dei commercialisti resosi ormai indispensabile in questa difficile fase di transizione. Senza considerare che la costituenda Agenda degli appuntamenti può portare a risultati apprezzabili soltanto in presenza di numeri esigui, altrimenti rischia di trasformarsi in un boomerang. Di fatto acuendo poi problemi anziché risolverli. La bozza sarà inviata quanto prima ai singoli direttori di sede per gli inevitabili aggiustamenti, mentre il periodo previsto di sperimentazione dovrebbe partire il prossimo 1° luglio e concludersi, con una opportuna verifica, il 30 settembre.
La grande disponibilità e lo spirito di sacrificio dimostrati tuttora dai dipendenti nell’intera regione cozzano tuttavia con la domanda di sempre, alla quale non è stata data risposta, in barba alla trasparenza: ma dove sta andando l’Istituto? Su questa semplice e doverosa richiesta, peraltro più che legittima, anche sul tavolo regionale troppo facilmente si glissa, sviando e scaricando responsabilità che poi nessuno si assume con squallidi risultati che purtroppo ben conosciamo e che si ritorcono sia sul personale interno che sulla parte più debole di utenza. A questo proposito la USB INPS del Lazio ha ufficialmente chiesto, alle direzioni regionale e della Filiale di coordinamento Roma sud ovest, i dovuti chiarimenti in merito al comportamento omissivo e reticente, incredibilmente assunto dai vertici della Amministrazione, circa la mancata partecipazione alla trasmissione “Mi manda Rai tre” (puntate del 3 e del 10 giugno), nel corso della quale erano sollevati precisi rilievi riguardanti anche la sede di Roma Eur da alcuni cittadini. Le successive ma sommarie relazioni su invalidità civile (mancanza di sostegno da parte delle ASL, gestione del cartaceo tuttora in corso, accertato oltre 60 % dei verbali scartati da Postel) e sull’area vigilanza (carenza organica, obiettivi irrealizzabili, verbale unico, art. 7 DL 70 decreto sviluppo, procedura GEMINI e mancata sostituzione delle valigette) denotavano lo stato di crisi e di parziale abbandono in cui versano attualmente i rispettivi settori.
Informativa veloce sui bandi di mobilità e sulla ventilata apertura delle 2 nuove agenzie a Fiumicino e alla Borghesiana, rispettivamente con 15 e 22 dipendenti ipotetici.
Data la vastità degli argomenti trattati, l’incontro è stato aggiornato.