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Al Presidente del Consiglio
Dott. Mario DraghiI
I lavoratori e lavoratrici della pubblica amministrazione chiedono che il ministro Renato Brunetta sia sollevato dal proprio incarico per manifesta incompatibilità con il ruolo rivestito.
Infatti, il ministro non perde occasione per offendere chi lavora nel pubblico impiego definendolo assenteista seriale e fannullone. Non può il ministro per la pubblica amministrazione avere una visione dello smart working nel lavoro pubblico equiparabile ad una vacanza o ad una modalità per sottrarsi all'attività lavorativa. Ritenere l'attività in presenza come l'unica modalità lavorativa che assicuri impegno e produttività è segno di una visione antiquata dell'organizzazione della macchina pubblica e di una scarsa fiducia in chi lavora nella pubblica amministrazione, visione che si riflette nella suddivisione dei lavoratori in fasce di merito, nella decurtazione della retribuzione accessoria nei primi dieci giorni di malattia, nell'individuazione di fasce di reperibilità in caso di malattia più estese di quelle del lavoro privato.
Si riportano di seguito le affermazioni testuali rilasciate dal ministro Brunetta nella trasmissione START del 3 febbraio scorso su Sky TG24:
“ Il Governo Draghi ha fatto la grande scelta: vaccini e presenza. Vaccini, con la gente sul posto di lavoro, non lo smart working… piuttosto che chiusi in casa, con il telefonino sulla bottiglia del latte a far finta di fare smart working perché, diciamocelo, a far finta di lavorare da remoto, a parte le eccezioni che ci sono sempre…”.
Tali affermazioni offendono la dignità di chi scrive e di tutti i lavoratori e le lavoratrici del pubblico impiego e, purtroppo, non è la prima volta che il ministro si lascia andare a considerazioni offensive verso chi opera all'interno della pubblica amministrazione.
Pertanto, si chiede un ricambio alla guida del ministero per la pubblica amministrazione affidando l'incarico a persona che non abbia preconcetti o pregiudizi ideologici nei confronti di chi lavora nel pubblico impiego e sappia guidare la macchina pubblica verso reali e necessarie innovazioni, valorizzando lo smart working e non considerandolo una furbata utilizzata da chi non vuole lavorare.