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Notizie locali

NUOVO BLACK-OUT DEI SISTEMI INFORMATICI A VIA ARENULA

Roma,

Il 24 luglio si sono fermati i sistemi informatici della sede ministeriale di via Arenula a causa di una breve interruzione della corrente elettrica.

Il disservizio, prolungatosi fino all’ora di pranzo, ha bloccato coloro che operano nella sede: per tutta la mattinata non hanno potuto utilizzare i servizi di rete, la posta elettronica, il protocollo e tutti i principali sistemi informatici.

Più di mille lavoratori fermi con le mani in mano.

Come era già successo lo scorso 5 giugno i tecnici informatici “deportati” a via Crescenzio sono dovuti tornare - è proprio il caso di dire - sul luogo del delitto e ripristinare la rete e i servizi interrotti, tra l’altro, ormai in stato di abbandono.

Ma i lavori per il potenziamento dell’impianto elettrico sono stati eseguiti? Chi li controlla? Il sistema UPS della sala server è funzionante? Il generatore ausiliario nel cortile entra in funzione se manca la corrente?

A distanza di poco tempo si è riproposto lo stesso tipo di problema per la sede ministeriale e purtroppo non sarà nemmeno l’ultima volta. Mai in passato si era verificato un tale disservizio poiché si poteva contare sul tempestivo intervento del personale informatico presente a Via Arenula.

Continuiamo a chiederci i motivi che hanno spinto questa amministrazione a privare la sede centrale di tale personale.

Riteniamo sia arrivato il momento che i vertici di via Arenula mettano riparo agli errori fatti. Si è iniziato con l’incomprensibile decreto del Ministro Orlando per la soppressione dell’ex-Cegro e si è finito con lo spostamento di tutti i tecnici informatici a via Crescenzio. Non è più possibile nascondere le nefaste conseguenze di tali scelte.

Parlare di giustizia digitale, di innovazione, di assunzione di nativi digitali e non riuscire ad assicurare un servizio affidabile nemmeno agli utenti ministeriali ci sembra uno dei tanti controsensi di questa amministrazione.

La USB PI rilancia la campagna “Fuori i magistrati dal ministero” lanciata in sede di elezioni RSU, crediamo che si debba cambiare rispetto al passato: i tecnici facciano i tecnici, ma chi non è tecnico faccia il magistrato, ne guadagnerebbero tutti.